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L'Eurozona reagisce al Coronavirus: crescita PMI al top da 6 mesi

Economia, Macroeconomia
L'Eurozona reagisce al Coronavirus: crescita PMI al top da 6 mesi
(Teleborsa) - Migliorano le condizioni economiche dell'Eurozona a febbraio, grazie al miglioramento di entrambi i macrosettori: quello dell'industria e quello dei servizi. L’economia dell'area della moneta unica così si oppone all’impatto del Cosonavirus e indica i valori di crescita più alti degli ultimi sei mesi.



Dalla lettura dei dati preliminari ‘flash’, l’Indice IHS Markit PMI Composito dell’Eurozona a febbraio si è attestato a 51,6 punti dai 51,3 di gennaio e supera le attese (51 punti). Il PMI Manifatturiero parallelamente sale a 49,1 punti da 47,9, restando in zona contrazione (sotto la soglia dei 50 punti) ma al di sopra delle previsioni degli analisti (47,5). Accelera il settore servizi, con il relativo PMI delle attività terziarie che si porta a 52,8 punti dai 52,5 punti precedenti, sopra il consensus di 52,2 punti.

Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un miglioramento del PMI composito a 51,1 punti da 51,2 (consensus 51,3), grazie al miglioramento del PMI manifatturiero a 47,8 da 45,3, poiché i servizi rallentano a 53,3 da 54,2. In Francia il PMI composito è salito a 51,9 da 51,1 ed i servizi a 52,6 da 51,2, ma frena il manifatturiero a 49,7 da 51,1.

“Nonostante parecchie aziende abbiano riportato sconvolgimenti vari legati al coronavirus, citando problemi sulla catena di distribuzione ed i colpi subìti in particolare dal settore viaggi e turismo, ancora una volta a febbraio l’economia dell’eurozona è riuscita ad indicare un rialzo", commenta Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, indicando che "il PMI flash ha raggiunto il livello più alto in sei mesi, in linea con il tasso di crescita trimestrale del PIL di quasi lo 0,2%".

"L'espansione - spiega ancora - è dovuta alla capacità di ripresa del settore dei servizi, ma anche il settore manifatturiero ha mostrato incoraggianti segnali di uscita da una crisi che ormai attanaglia le proprie aziende da più di un anno. I nuovi ordini sono infatti diminuiti al tasso più lento da fine 2018".
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