(Teleborsa) -
Prysmian chiude l'esercizio 2019 con un
utile netto quasi quintuplicato di 296 milioni di euro a fronte dei 58 milioni dell'esercizio precedente (includendo General Cable dal 1° giugno 2018). Proposto un
dividendo di 0,5 euro per azione in
aumento del 16%.
I
ricavi sono ammontati a
11,5 miliardi in lieve flessione rispetto al 2018 (variazione organica
-0,9%). L'
order book torna a
superare i 2 miliardi di euro.
"Importante il contributo generato dal Business Projects che ha segnato nel finire dell’anno alcune milestone importanti, come il take over dell’interconnessione Western Link", ha spiegato l'Ad
Valerio Battista, aggiungendo che "nei Projects il Gruppo ha riaffermato la propria leadership con l’acquisizione di importanti progetti di interconnessione energetica e cablaggio di offshore wind farms", mentre "la performance del Business Telecom, pur confermandosi positiva nell’anno, ha risentito del calo dei volumi del secondo semestre".
La redditività aumenta, con un
EBITDA rettificato di oltre 1 miliardo di euro (
+31% rispetto ai 767 milioni del 2018). ed un
risultato operativo in crescita a 569 milioni rispetto ai 215 milioni del 2018.
L’
indebitamento finanziario netto è pari a
2.140 milioni (1.971 milioni al netto degli impatti dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 pari a 169 milioni) in miglioramento rispetto ai 2.222 milioni precedenti, grazie al
sensibile incremento del Free cash flow a 433 milioni (100 milioni nel 2018), che risulta ben oltre il livello della guidance 2019.
"
Per il 2020 lo scenario presenta almeno nel breve termine elementi di
incertezza che ci inducono a prevedere per l’intero esercizio un
Ebitda Rettificato nel range di
950–1.020 milioni e un
cash flow di
330 milioni", ha anticipato il numero uno del gruppo in relazione alla guidance 2020.