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DEF, Treu (CNEL): serve sostenibilità del Debito ma mancano politiche attive sul lavoro

La crisi sanitaria deve costituire un'occasione per ripensare le aree su cui il sistema Paese deve da subito intervenire.

Economia
DEF, Treu (CNEL): serve sostenibilità del Debito ma mancano politiche attive sul lavoro
(Teleborsa) - Dare continuità alla sostenibilità del Debito pubblico. Per Tiziano Treu, presidente del CNEL (il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro), è uno dei punti chiave per la ripresa del Paese dalla crisi da Coronavirus: “Il problema principale per impostare la ripresa sarà quello di continuare a garantire la sostenibilità del debito pubblico giunto al massimo storico", ha spiegato Treu in audizione presso le Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato in merito al DEF. E ammonisce: "Insieme alle misure di sostegno al reddito incentrate sulle varie forme di ammortizzatori sociali (CIGO, CIGS, FIS e misure in deroga) e sussidi di disoccupazione (NASPi) sarà, inoltre, necessario prevedere un efficace sistema integrato di politiche attive, al momento inesistenti. Il DEF non ne fa menzione".

Il Presidente Treu ha ricordato come lo scorso 22 aprile nell'Assemblea del CNEL le parti sociali abbiano condiviso un documento di proposte in 10 punti di intervento "indispensabili per riuscire, contemporaneamente, a coniugare il tema del superamento dell'emergenza sanitaria con la messa a punto di una serie di misure volte a preservare la coesione della società e ad evitare la contrazione permanente della capacità produttiva, il crollo dell'occupazione e in definitiva una crisi socioeconomica senza precedenti".

Per il CNEL, si sottolinea nella memoria depositata in Parlamento, servono "regole certe, semplici da interpretare e comunicate con chiarezza perché l'abbondanza delle informazioni, la moltiplicazione, talvolta anche la sovrapposizione, delle fonti non forniscono certezze agli operatori economici, ai lavoratori e ai cittadini". "La drammatica crisi sanitaria deve costituire un'occasione per ripensare le aree su cui il nostro sistema Paese deve da subito intervenire: ricerca scientifica e tecnologica, fonti energetiche rinnovabili, turismo, logistica, digitale e connettività", prosegue la memoria. In particolare, per "completate le misure urgenti, sarà necessario impostare una strategia di rilancio dello sviluppo economico attraverso innovazioni tecnologiche abbinate al Green Deal europeo, che resta la strategia chiave dell'Ue per i prossimi decenni". "La CIG esaurirà nel giro dei prossimi mesi la sua funzione di ammortizzatore e saranno necessari interventi massicci per formare e ricollocare i lavoratori anche con riferimento ai settori tecnologicamente più avanzati", conclude il CNEL.
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