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Confedilizia: IMU da rivedere

Economia
Confedilizia: IMU da rivedere
(Teleborsa) - Circa 22 miliardi. È la cifra a cui corrisponde il gettito annuale dell'IMU secondo quanto riferito da Confedilizia in una nota in cui si chiede una revisione dell'imposta.

Secondo quanto richiesto dall'organizzazione dei proprietari di casa, infatti, andrebbe eliminata per gli immobili inagibili e inabitabili, sia pure con base imponibile ridotta alla metà, e nei soli Comuni con popolazione inferiore a 3mila abitanti, spesso borghi abbandonati in cui gli immobili rappresentano meri costi.

Il costo per l'erario secondo quanto calcolato da Confedilizia, sarebbe rispettivamente di 57 e 850 milioni di euro. Affianco a queste misure Confedilizia propone un taglio del 30% dell'imposta per recuperare gettito occulto – dovuto alla mancata rivalutazione (al ribasso) della base imponibile dell’IMU – pari ad oltre 48 miliardi di euro nel periodo 2012-2020.

Se si contano anche gli introiti del 2020, dall'anno della sua istituzione – 2012 con la Manovra Monti – la patrimoniale sugli immobili ha portato alle casse dello Stato circa 205 miliardi di euro.

L'organizzazione dei proprietari di case sottolinea come tra il 2011 e il 2018 (ultimi dati disponibili), gli immobili ridotti alla condizione di ruderi (c.d. immobili collabenti) sono raddoppiati, passando da 278.121 a 548.148 (+ 97 per cento). Si tratta di immobili, appartenenti per il 90% a persone fisiche, che raggiungono condizioni di fatiscenza per il semplice trascorrere del tempo o, addirittura, per effetto di atti concreti dei proprietari finalizzati ad evitare almeno il pagamento dell’IMU.

Preoccupa Confedilizia anche il trend del mercato immobiliare degli ultimi 10 anni: secondo l’Istat, tra il 2010 e il 2019 i prezzi delle case sono diminuiti di quasi il 25 per cento, unica eccezione nell’ambito dei Paesi europei, tutti con prezzi in crescita. Peraltro, in molte zone d’Italia si registrano diminuzioni superiori e non si contano i casi di valori azzerati per effetto dell’assenza di acquirenti.

Si tratta di una contrazione del risparmio privato stimabile in almeno 1.300 miliardi di euro, riferisce Confedilizia.
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