(Teleborsa) - Realizzare
vaccini veterinari di ultima generazione con procedure più economiche e veloci attraverso
tecnologie di "molecular farming" basate sullo
sfruttamento delle piante. Questo l'obiettivo del
progetto internazionale Aviamed coordinato da
Enea e finanziato dal
programma di ricerca europeo ERANET Arimnet2 e dal
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Nello specifico – spiega Enea in una nota – i vaccini "green", prodotti nelle piante, consentiranno di prevenire e contrastare
malattie virali aviarie diffuse nei Paesi che si affacciano sul
bacino del Mediterraneo."La pandemia da SARS-CoV-2, così come l'influenza aviaria e la febbre emorragica Ebola, evidenziano come molte malattie infettive pericolose per la salute umana abbiano origine dagli animali – sottolinea
Selene Baschieri ricercatrice del Laboratorio Biotecnologie dell'Enea e coordinatrice di Aviamed –. La novità di questo progetto sta nell'utilizzo delle piante come vere e proprie fabbriche per produrre rapidamente e a basso costo test diagnostici e vaccini di ultima generazione utili per contrastare la diffusione negli animali di malattie infettive che, come già evidenziato, possono essere non solo un problema di medicina veterinaria e un danno per l'industria del settore, ma una sfida per la salute pubblica globale. Non a caso Aviamed è inserito a pieno titolo nell’ambito di One Health, l'iniziativa di sanità pubblica internazionale basata sul principio della forte interconnessione fra salute degli esseri umani, degli animali e dell'ambiente".
"L'approccio integrato adottato in questo progetto – evidenzia
Marcello Donini, del Laboratorio Biotecnologie Enea – è un esempio virtuoso di collaborazione scientifica multisettoriale e dimostra che la piattaforma tecnologica del Molecular Farming è in grado di fornire soluzioni rapide, versatili e soprattutto a basso costo". In particolare, un team multidisciplinare composto da veterinari, biotecnologi ed immunologi ha utilizzato le piante per sviluppare antigeni e particelle simil-virali del virus IBDV, causa della malattia di Gumboro nei polli, in grado di ridurre tempi, costi di produzione e rischi di reazioni indesiderate rispetto ai vaccini tradizionali e il primo saggio diagnostico per l'IBDV che permetterà di distinguere gli animali infetti da quelli vaccinati. Sono in corso di sviluppo anche nuovi vaccini contro il virus della malattia di Newcastle (NDV), una delle più gravi patologie degli uccelli domestici e selvatici che nel secolo scorso ha causato ben quattro pandemie, provocando infezioni trasmissibili anche all'uomo.
Nel progetto Aviamed – conclude la nota – sono coinvolti anche l
'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Institute of Agronomy and Veterinary "Hassan II" e
National Institute of Agricultural Research (Marocco) e
Agricultural Genetic Engineering Research Institute (Egitto). Sono state realizzate numerose pubblicazioni "peer-reviewed" che verranno presentate al 6°
Congresso Mondiale "One Health" a Edimburgo dal 30 ottobre al 3 novembre 2020.