(Teleborsa) - La
strada da imboccare per uscire dalla
crisi innescata dalla
pandemia è tutta in
salita ma per il Governo è già
tracciata. "Stiamo elaborando un piano importante sul
lavoro che faccia riprendere le
assunzioni, che investa sulle nuove
competenze, sulla
formazione e sulle politiche attive", perché
"è necessario ripartire dal lavoro".
A dirlo la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali,
Nunzia Catalfo, a margine degli Stati generali della Cgil Puglia organizzati a Bari nel Teatro Petruzzelli, soffermandosi sulla riforma degli
ammortizzatori sociali che
"è in atto" e
ricordando di aver "nominato una Commissione di cinque
esperti che sta lavorando, arriveremo ad uno studio e ad un'analisi entro fine mese e metteremo su la riforma degli ammortizzatori sociali che andrà nell'ottica dell'
universalismo, perché tante aziende e tanti lavoratori erano fuori dagli strumenti di cassa integrazione tanto che abbiamo dovuto finanziarli".
Quanto al meccanismo, "ci sarà una
differenza - ha aggiunto - tra ammortizzatore sociale che andrà all'azienda che ha una prospettiva e l'ammortizzatore che, invece, andrà a quell'
azienda che va verso la chiusura".
Capitolo a parte quello che riguarda lo
smart working, promosso dalla Ministra: "è stato molto
utile nella fase di emergenza, abbiamo visto che siamo riusciti a mantenere i posti di lavoro utilizzando questa modalità è ovvio che, però, visto l'utilizzo dello
smart working, va fatto un punto sulla tipologia e quindi ci sarà un
incontro dove affronteremo anche questi temi, tipo sul
diritto alla disconnessione".
Sulla stessa linea anche il Ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana
Dadone: "Sarà una fase ancora
delicata si dovrà continuare a convivere con questa emergenza sanitaria che però ha numeri diversi rispetto a quelli di marzo e aprile. Anche la riorganizzazione della Pa sarà differente, in quei momenti abbiamo conosciuto u
n lavoro agile che in realtà è stato da remoto, lo vedremo meno massivo e massiccio e con delle differenziazioni dovute al fatto che metteremo in capo ai dirigenti l'organizzazione e l'individuazione di quali attività si potranno svolgere in lavoro agile. Sarà comunque il v
ero lavoro agile che viene applicato anche agli altri
Paesi europei" , dice ad Agorà Estate sottolineando di non vedere il
rischio che lo
smart working possa diventare
no working.