(Teleborsa) - L'autunno riporta in auge il tema dell'
assegno unico universale in vista dell'approvazione della
Legge di Bilancio 2021 e nel computo delle risorse rivenienti dal
Recovery Fund.
Se sulla sua opportunità c'è un accordo corale di maggioranza ed opposizione, in vista del passaggio in Senato, il nodo resta quello delle
coperture, che solo in parte attingono alla
dotazione di misure già finanziate: circa
15 miliardi sui 25,9 miliardi complessivi previsti a regime. Resta da colmare un
gap di 10 miliardi.
Fra le risorse rivenienti da voci di spesa già finanziate vi sono 8,2 miliardi rivenienti dalle attuali detrazioni fiscali per i figli a carico e 2 miliardi dalla voce assegni al nucleo familiare, per la parte a carico delle imprese. Si potrebbe poi attingere alle risorse dedicate ad altre misure, come il bonus bebè ed il premio di nascita, per un totale di circa 15 miliardi.
L'ASSEGNO UNICO L'assegno unico è una erogazione di denaro mensile, ma potrà prendere anche la forma di un credito d’imposta, riconosciuto alle famiglie per ciascun figlio a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21esimo anno d'età. Un assegno che sarà maggiorato dopo il secondo figlio e dal 18esimo anno in poi potrà essere pagato direttamente al magigorenne.
Il contributo è universale, poiché andrà ad inglobare tutti gli altri bonus e detrazioni attualmente in vigore, e spetta a tutti lavoratori indipendenti, autonomi, liberi professionisti, incapienti e disoccupati.
Come per altre misure a favore delle famiglie, anche l'assegno unico sarà erogato in base all’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare.