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PIL Italia, la stima di EY: +0,7% nel 2024 e inflazione all’1,9%

Economia
PIL Italia, la stima di EY: +0,7% nel 2024 e inflazione all’1,9%
(Teleborsa) - EY stima per l'Italia una crescita del PIL reale dello 0,7% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025 e una riduzione del tasso di inflazione dal 5,6% nel 2023 all’1,9% nel 2024 e 1,8% nel 2025. È quanto emerge dalla sesta edizione dell’EY Italian Macroeconomic Bulletin, analisi trimestrale che – a partire dall'analisi delle principali variabili macroeconomiche e sulla base di un modello macro-econometrico proprietario - fornisce previsioni a medio termine per l'economia italiana.

“Lo scenario economico internazionale è in ripresa ma continua a presentare elementi di incertezza rilevanti: dai delicati equilibri geopolitici alle conseguenti difficoltà sulle catene di fornitura globali, passando per l’indeterminato ritmo di normalizzazione delle politiche monetarie delle maggiori banche centrali. Ne conseguono segnali contrastanti provenienti dalle principali economie mondiali: infatti, se da un lato i principali indicatori economici di Regno Unito e Germania lasciano presagire un limitato dinamismo, dall’altro l’economia americana, in clima elettorale, conferma i segnali di un buono stato di salute. In questo contesto l’Italia evidenzia una riduzione del tasso di inflazione, come nel resto dell’Eurozona, lasciando presagire un prossimo allentamento della politica monetaria. La crescita del monte salari reali negli ultimi trimestri si traduce in una leggera ripresa del potere di acquisto delle famiglie, ma l’elevato costo del denaro e il clima di incertezza si concretizzerà nel 2024 in un andamento fiacco degli investimenti privati. Resta quindi fondamentale un uso efficace delle risorse del PNRR per sostenere la domanda nel breve termine e affinché possa avere un impatto nel medio-lungo periodo sul PIL potenziale”, ha dichiarato Mario Rocco, Valuation, Modelling and Economics Leader di EY in Italia.

In base a quanto emerso dallo studio, la crescita del monte salari reali negli ultimi trimestri si traduce in una leggera ripresa del potere di acquisto delle famiglie, ma l’elevato costo del denaro e il clima di incertezza si concretizzeranno in un andamento fiacco degli investimenti privati. Resta quindi fondamentale un uso efficace delle risorse del PNRR, sia per sostenere la domanda nel breve termine sia per un impatto nel medio-lungo periodo sul PIL potenziale.

Per quel che riguarda invece bilancia e relazioni commerciali, l'analisi ha evidenziato che è aumentata la complessità delle catene di fornitura, ma l’UE rimane il principale mercato commerciale dell'Italia, con più del 50% degli scambi nell’area.
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