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Coronavirus, in Italia da inizio emergenza 300mila casi

I numeri del Ministero della Salute sull'emergenza Coronavirus in Italia. Sileri: la seconda ondata sarà molto diversa dalla prima, ok alla riapertura graduale degli stadi.

Economia, Salute e benessere
Coronavirus, in Italia da inizio emergenza 300mila casi
(Teleborsa) - Con i 1.392 nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore da inizio emergenza il numero di contagi da Covid-19 in Italia ha superato quota 300mila (300.897).

In leggero calo il numero dei decessi, 14 morti nell'ultimo giorno rispetto alle 17 vittime di ieri. Il totale delle vittime è 35.738. I tamponi effettuati sono stati 87.303, circa 4mila in meno di ieri. Il rapporto positivi/tamponi oggi è di 1,22% (ieri 0,90%).

Questi i dati nel bollettino del ministero della Salute. Il Lazio è l'unica regione che supera i 200 nuovi casi (+238), seguita dalla Lombardia (+182) e Campania (+156). In crescita i ricoverati con sintomi 2.604 (+129), 7 in più le terapie intensive (239).

"La circolazione del virus salirà, è innegabile. I contagi continueranno a salire, però lo faranno in modo graduale, con una crescita controllata attraverso tamponi e sorveglianza. I focolai saranno tantissimi e ci sarà anche una sovrapposizione con le sindromi influenzali. Ma non dobbiamo preoccuparci", ha dichiarato il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, in un'intervista a InBlu Radio.

"La seconda ondata che vivremo in tutto il mondo difficilmente sarà come quella di febbraio e marzo perché significherebbe non usare la mascherina, non lavarsi le mani e stare vicini. E poi oggi abbiamo la sorveglianza con i tamponi – ha detto il ministro – Oggi sono molto più preoccupato dai pranzi della domenica in famiglia e delle cene con amici. Molte persone pensano che il virus non se lo sono preso questo è un errore che non deve essere commesso".

A Radio Cusano invece, il viceministro ha parlato delle possibilità di riaprire al pubblico gli eventi sportivi: "A maggio ero contrario, perché secondo me era troppo presto. Però poi visto l'andamento dei contagi, con numeri sotto controllo, si trattava solo di aspettare. È giusta, ora, la decisione di riaprire gli stadi, ovviamente non con la capienza completa. Ritengo però che siano troppo pochi mille posti".

"Sono per una riapertura graduale degli stadi, che consenta un utilizzo dello stadio con le dovute misure di sicurezza: la distanza, l'uso della mascherina, e con la capienza che può andare via via aumentando. È chiaro – ha concluso Sileri – che una riapertura totale in questo periodo non potrà esserci".
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