(Teleborsa) -
Atlantia ha presentato un nuovo esposto a Consob chiedendo di valutare urgentemente i provvedimenti da adottare a seguito delle
dichiarazioni rilasciate a mercati aperti dal Ministro dello Sviluppo
Stefano Patuanelli e dal Ministro delle Infrastrutture
Paola De Micheli, che hanno determinato la sospensione delle negoziazioni per eccesso di ribasso. Esposto che è stato anche inviato ai servizi competenti della
Commissione Europea.
"Tale esposto - spiega il Gruppo - si rende necessario per
tutelare gli interessi degli oltre 37.000
azionisti e investitori della società e garantire la
parità informativa, tenuto conto che nessuna decisione del Governo, in merito alla Concessione di ASPI, è stata ancora comunicata alla società".
Atlantia ha ricordato all'Authority che
"simili inaccettabili dichiarazioni a Borsa aperta" erano già state oggetto di precedenti esposti, l'ultimo il 14 luglio scorso, ed ha auspicato un
"deciso intervento" dell'Authority, "volto a garantire la regolarità del mercato". "L’impatto di simili dichiarazioni - ha sottolineato - può infatti determinare rilevanti conseguenze sulla regolarità delle negoziazioni, tanto più nel noto contesto di possibile dismissione di ASPI da parte di Atlantia".
La holding ha affermato che "
non corrisponde al vero la reiterata affermazione che la
società non avrebbe rispettato l’accordo del 14 luglio" e che "l'impegno" a dismettere ASPI sarebbe dimostrato dalla procedura di scissione/vendita approvata dal CdA, che verrà sottoposta all'assemblea il prossimo 30 ottobre.
"Le continue
ventilate minacce di revoca da parte del Governo sono peraltro in palese c
ontraddizione non solo con le finalità della lettera del 14 luglio - che prevede la dismissione di ASPI in un processo trasparente a valori di mercato – ma sono suscettibili di per sé di
alterare il valore di detta società nel momento in cui è stata posta sul mercato", afferma Atlantia, aggiungendo che le stesse "risultano anche in aperto
contrasto con la clausola contenuta nell'
atto transattivo inviato formalmente ad ASPI lo scorso 23 settembre, dove il MIT dà atto che non sussistono le condizioni per formulare nei confronti del Concessionario contestazioni di inadempimento per fatti e/o atti, noti al Concedente, verificatisi sino alla data di sottoscrizione dell’atto stesso".