(Teleborsa) - La
ristorazione è uno dei settori
più colpiti dall’emergenza Covid-19, con un
crack da 34 miliardi per l’intero 2020. Lo rivelano i dati Ismea che tengono in considerazione la crisi economica, il crollo del turismo e il drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emergenza sanitaria.
Secondo le elaborazioni di
Coldiretti, c'è un drastico
calo del 40% dei consumi extradomestici, per esempio colazioni, pranzi e cene fuori casa%. Questa riduzione ha colpito con
effetto valanga l’intera filiera agroalimentare, causando mancati acquisti di cibi e bevande, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, passando per formaggi, salumi, frutta e verdura. Inoltre, il
nuovo Dpcm del 12 ottobre prevede che ristoranti e bar
chiudano alle 24, ma già
dalle 21 sarà vietato consumare in piedi, che implica la possibilità di lavorare fino alle 24 solo per i locali dotati di tavoli.
Ed è proprio per provare a far rialzare questo settore ormai in ginocchio che Il
Dl Agosto ha stanziato un bonus di filiera da 600 milioni di euro, con un contributo a
fondo perduto a favore di ristoranti e agriturismi in difficoltà per l’acquisto di prodotti agricoli e alimentari.
La Coldiretti ha inoltre sostenuto lo
stanziamento di altri 20 milioni di euro, nel 2020, da destinare a interventi di
promozione dei prodotti della quarta gamma, verdure e ortofrutticoli freschi, in difficoltà per effetto del calo dei consumi. Questo settore ha registrato, infatti, un
crollo degli acquisti fino al 30%, durante la fase più acuta della pandemia, con una riduzione media del 6% nel primo semestre, stando ai dati Ismea.
Da rilevare anche le
misure agevolative per sostenere l’avvio di nuove imprese da parte di
giovani under 30 e la possibilità di utilizzo delle risorse non impiegate per la riduzione volontaria della produzione di uve per il rafforzamento della misura della decontribuzione previdenziale, già prevista anche per il settore vitivinicolo e per il sostegno dei vini Ddp e Igp.