(Teleborsa) -
L'economia dell'Eurozona si rafforza ad ottobre, ma grazie al
settore manifatturiero, che conferma un sentiero di
espansione, mentre
restano al palo i servizi, penalizzati da trasporti e attività ricettive. Lo confermano i dati preliminari degli indici PMI manifatturieri e dei servizi del mese di ottobre.
L’Indice
PMI manifatturiero, elaborato da IHS Markit, è
risalito a 54,4 punti dai 53,7 precedenti, risultando
superiore ai 53,1 punti attesi dagli analisti. Si indebolisce invece il
PMI dei servizi, attestandosi a
46,2 punti dai 48 precedenti, risultando
inferiore ai 47 punti del consensus. Di conseguenza il PMI composito si porta a 49,4 punti da 50,4 precedenti (era atteso a 49,3 punti).
Fra le maggiori economie europee, la
Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 58 da 56,4, sopra il consensus di 55,1 ed un indebolimento del PMI sevizi a 48,9 da 50,6 (atteso 49,2). In
Francia, il PMI manifatturiero si porta a 51 da 51,2, in linea con il consensus, ed il PMI servizi scende a 46,5 da 47,5 (atteso 46,8).
"Ad ottobre, a causa dell’ennesimo crollo dell’attività per via della
seconda ondata di infezione, il settore dell’eurozona rischia sempre di più di precipitare in una
doppia contrazione", avverte
Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit, segnalando che "l'indagine ha rilevato
un’economia divisa in due. Quella manifatturiera si sta godendo la crescita più veloce da inizio 2018 causata del forte aumento dei nuovi ordini per via dell’incremento della domanda globale. L’intensificarsi delle restrizioni da Covid-19 ha avuto però un impatto negativo sempre più forte sul settore dei servizi, dovuto soprattutto al massiccio indebolimento della domanda nell’industria ricettiva".
"L'idea di scivolare nuovamente in recessione - sottolinea l'esperto - di certo eserciterà una
maggiore pressione sulla BCE per aggiungere
nuovi stimoli e sui singoli governi nazionali nell’attutire l’impatto delle misure di contenimento da Covid-19".
(Foto: © Commissione Europea)