(Teleborsa) -
Cresce la
tensione sul delicato dossier
Whirpool dopo la decisione della
multinazionale americana di confermare lo stop allo stabilimento di
Napoli lo scorso
31 ottobre.
Decine di lavoratori - dallo scorso primo novembre senza lavoro - hanno prima inscenato
l'ennesimo corteo e poi si sono
diretti alla Stazione Centrale dove hanno
occupato i binari, dopo aver percorso le
banchine a ridosso dei treni. Le
tute blu hanno attraversato via Argine, dove c'è la
sede del sito produttivo, via Taddeo da Tessa e poi sono arrivati in Piazza Garibaldi.
"La
lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della
Whirlpool di Napoli continua e si intensifica. La tensione sta crescendo. E' necessario che il Governo passi dalle
parole ai fatti, dando conseguenza alle dichiarazioni fatte, e costringa Whirlpool a riprendere l'attività produttiva nel sito di via Argine. Se questo non avverrà in tempi brevi, il rischio è che la vertenza possa precipitare in questione di ordine pubblico, di cui non hanno bisogno nè i lavoratori della Whirlpool, nè la città di Napoli", ha ribadito
Rosario Rappa, Segretario generale Fiom-Cgil Napoli durante l'iniziativa di protesta alla stazione ferroviaria di Napoli.
Per
Antonio Accurso, Segretario generale Uilm Campania "quanto sta accadendo è inaccettabile l'azione di Governo non può limitarsi ad una telefonata in cui si prende atto che la
multinazionale non intende rispettare gli accordi, soprattutto se questo avviene in piena pandemia costringendo i lavoratori di Napoli a protestare in un momento di difficoltà e di precarietà per se stessi e per le persone coinvolte dalle proteste". Accurso chiede, poi, un
sussulto della politica che non si limiti ad osservare lo scorrere del tempo, ma dimostri che in Italia il diritto e l'autorevolezza di un Governo riescono a risolvere anche le questioni più complicate.
Napoli non molla. Il Governo cosa intende fare?". "Scoppia la
rabbia dei
lavoratori Whirlpool Napoli. Oggi i lavoratori hanno bloccato il traffico ferroviario della città. Inaccettabili le parole di resa, il
Governo deve mettere in campo tutti gli strumenti disponibili dalla legislazione vigente in termini di sostegno alla multinazionale affinchè possa continuare la produzione nel sito di via Argine a Napoli", afferma il Segretario generale della Fim Cisl Napoli,
Biagio Trapani che assicura:
"Come
sindacato non resteremo a guardare
l'ennesimo torto industriale che si consuma ai
danni della
città e in Italia. E'
inaccettabile dover lottare prima con la politica e poi con la multinazionale. Noi non lasceremo mai soli i
lavoratori perchè quello di Napoli è un
presidio di legalità e lo difenderemo fino all'ultima goccia di sudore".