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De Lise (commercialisti): stop alle sanzioni per ritardi nelle comunicazioni dei dati

Viene chiesto che l'emergenza covid sia considerata forza maggiore e quindi non punibile con violazioni tributarie

Economia
De Lise (commercialisti): stop alle sanzioni per ritardi nelle comunicazioni dei dati
(Teleborsa) - Il ritardo nella trasmissione dei dati all’amministrazione finanziaria da parte di un commercialista, di uno studio o di un CAF può esporre l’intermediario a una sanzione. Ma la somma dell’emergenza covid e dell’accavallarsi delle scadenze fiscali, rischia di esporre i professionisti a lievi ritardi nelle comunicazioni. Proprio per questo Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, chiede al Governo uno stop alle sanzioni.

"I professionisti vogliono svolgere l’attività lavorativa in piena sicurezza e non in costante emergenza, anche a tutela di clienti e collaboratori. In questi mesi ci siamo accollati i costi per la sicurezza e per adeguare i sistemi informatici con contributi statali pressoché nulli, ma adesso chiediamo al governo di fare un passo nei nostri confronti, prevedendo la disapplicazione delle sanzioni per lievi ritardi nell’invio di dati all’amministrazione finanziaria – spiega De Lise - Oggi, infatti, vista l’emergenza che ha colpito tutti noi, non è in alcun modo giustificabile l’applicazione di queste sanzioni".

Già qualche giorno fa De Lise aveva chiesto di far slittare le scadenze fiscali, descrivendo come illogico che gli studi professionali alle prese con il Covid debbano obbligatoriamente inviare le dichiarazioni dei redditi entro il 30 novembre. Ora il Presidente dei giovani commercialisti chiede che per gli anni fiscali 2020 e 2021, non siano applicate le sanzioni per chi entro 90 giorni dalla scadenza adempie spontaneamente. "Chiediamo null’altro di ciò che è già previsto giuridicamente dalla normativa tributaria e regolato dall’art. 6, D.Lvo 472/1997, ovvero che la forza maggiore sia causa di non punibilità delle violazioni tributarie e renda inapplicabili le sanzioni", spiega De Lise.
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