(Teleborsa) - Se fino a qualche tempo fa, quella di un
vaccino era poco più di una speranza, adesso è una possibilità che diventa sempre più concreta con
l'Europa che accelera. La Commissione europea "ha concordato con
Moderna la fornitura fino a 160 milioni di dosi di vaccino, ma ora dobbiamo tradurre tale volontà in un contratto". Lo ha detto il Portavoce della Commissione Stefan de Keersmaecker precisando che l'esecutivo Ue ha contatti con le imprese dalle quali "ci si aspetta che arrivino a sviluppare un
vaccino efficace e sicuro al più presto".
La biotech americana - che ha completato le sperimentazioni sull'uomo - è pronta a consegnare quest'anno 20 milioni di dosi negli Stati Uniti mentre il prossimo ne arriveranno fra 500 milioni e un miliardo anche nel resto del mondo.
La Commissione Europea, che lavora su più fronti, ha anche fatto sapere di aver siglato un
quinto contratto con l'azienda farmaceutica europea
CureVac che prevede l'acquisto iniziale di
225 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri dell'Ue, più un'opzione per richiedere fino a ulteriori 180 milioni di dosi, quando il vaccino avrà dimostrato efficacia contro il Covid-19".
Ieri, intanto, il Ministro della Salute
Speranza ha chiarito che "all'Italia andrà il 13,6% di tutta la quantità di vaccini anti Covid acquistata dalla Comunità europea", annunciando che "entro la fine di gennaio dovremmo avere le prime dosi del vaccino. L'Ema dovrà dare l'autorizzazione ma tutti i dati segnalano che dovremmo averle", mentre "una
vaccinazione alla popolazione su larga scala avverrà da primavera inoltrata in avanti". Le prime dosi "saranno destinate ai medici e agli infermieri in prima linea e alle persone più fragili", ha detto ancora il ministro, mentre "tra qualche settimana dovremmo avere anche un altro strumento:
gli anticorpi monoclonali, una realtà italiana molto interessante".