(Teleborsa) - Secondo un rapporto dell'agenzia di rating
Moody's il settore del
trasporto aereo non tornerà ai livelli pre crisi prima del
2024. A ostacolare la ripresa ci sono soprattutto quelle che ormai sono nuove abitudini in
ambito lavorativo – come l'ampia diffusione di video-call e smart working – che hanno rimpiazzato una quota compresa tra il 10% e il 30% dei
viaggi di lavoro, ha spiegato il report.
Condizioni nuove che chiameranno le compagnie aeree a rivedere le loro
strategie a più livelli oltre quello delle restrizioni dei viaggi che si attende durerà per tutto il 2021. Secondo Moody's, i
ricavi per chilometri percorsi dai passeggeri rimarranno tra il 5% e il 10% al di sotto dei livelli registrati nel 2019 fino al 2023 e i
viaggi di piacere non riusciranno a compensare il drastico calo di quelli lavorativi. La previsione degli analisti dell'agenzia di rating è che il 12% delle persone viaggerà per affari ma ad essere favoriti saranno i
vettori dei grandi Paesi – Usa, Brasile, Australia, Russia e Cina – che potranno fare affidamento sulla ripresa più rapida dei viaggi di lavoro interni.
I settori che faranno prima di nuovo ricorso ai viaggi per affari saranno invece quello quello industriale e di costruzioni. Per quel che riguarda i
viaggi di piacere, infine, Moody's prevede modifiche nella
struttura dei
prezzi: saranno ridotte le tariffe economiche altamente scontate.