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Istat: fatturato in calo a maggio, pesa mercato interno

calo determinato dal'anemnto del mercato interno

Economia, Macroeconomia, Industria
Istat: fatturato in calo a maggio, pesa mercato interno
(Teleborsa) - L’indice destagionalizzato del fatturato dell’industria diminuisce a maggio, interrompendo la dinamica positiva in atto dalla fine dello scorso anno. Lo rileva l'Istat sottolineando che la variazione dei tre mesi più recenti su quelli immediatamente precedenti indica comunque una crescita marcata. Il calo congiunturale - spiega l'Istituto di statistica - è dovuto esclusivamente al mercato interno, mentre si evidenzia un lieve incremento su quello estero. Tra i principali settori di attività la diminuzione su base mensile riguarda solamente il comparto dei beni strumentali.

Nel confronto tendenziale su dati corretti per giorni lavorativi, l’incremento è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di industrie, in ragione dei livelli di attività particolarmente bassi dello scorso anno.

A maggio l'Istat stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca dell’1%, in termini congiunturali. Il calo è determinato dall’andamento del mercato interno (-1,9%) mentre si rileva un moderato incremento su quello estero (+0,7%). Nella media del trimestre marzo-maggio l’indice complessivo è cresciuto del 4,7% rispetto al trimestre precedente.
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a maggio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per l’energia (+5,6%), i beni di consumo (+1,0%) e i beni intermedi (+0,8%). I beni strumentali registrano invece una marcata flessione rispetto al mese precedente (-6,2%).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di maggio 2020), il fatturato totale aumenta in termini tendenziali del 40,2% (+41,0% sul mercato interno e +38,6% su quello estero).

I principali raggruppamenti di industrie registrano marcati incrementi tendenziali per tutti i settori: +77,2% l’energia, +49,6% i beni strumentali, +42% i beni intermedi e +24,8% i beni di consumo. Con riferimento al comparto manifatturiero, si evidenziano aumenti tendenziali per tutti i settori di attività economica.
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