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BCE, Lagarde: "Non stiamo facendo tapering, ma ricalibrando il PEPP"

La presidente della Banca centrale europea ha detto che la decisione è stata presa all'unanimità e quindi non ha senso parlare di colombe contro falchi

Finanza
BCE, Lagarde: "Non stiamo facendo tapering, ma ricalibrando il PEPP"
(Teleborsa) - "Non stiamo facendo tapering, stiamo ricalibrando il PEPP, così come abbiamo già fatto a dicembre e a marzo", sulla base delle previsioni aggiornate sull'andamento dell'economia e della pandemia. Ha risposto così la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, nella conferenza stampa post-meeting della BCE, alla prima domanda che le chiedeva conto dell'unica novità annunciata: il cambiamento del ritmo degli acquisti netti di attività nel quadro del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (PEPP). "Siamo convinti della nostra decisione di ricalibrare il programma di acquisti per i prossimi tre mesi", ha aggiunto Lagarde, citando come motivazione il "rimbalzo dell'economia europea" che la BCE sta osservando.

Lagarde ha affermato che la decisione odierna sul PEPP è stata "presa all'unanimità" dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea, che però non ha "discusso su cosa viene dopo", in quanto questo sarà qualcosa di cui i banchieri centrale dell'eurozona parleranno nei prossimi mesi, specialmente nella riunione di dicembre. "Quando PEPP arriverà al termine, ci saranno comunque altri strumenti come l'APP (della cui fine è prematuro parlare)", ha aggiunto. Pressata sul fornire maggiori dettagli su quanto la decisione odierna sul PEPP fosse stata davvero all'unanimità, ha risposto: "È stata all'unanimità su tutti i fronti, dal ritmo e quindi sulle parole "moderatamente inferiore" a tutto il resto. Quindi mi spiace per coloro che vogliono parlare di colombe contro falchi, ma questa volta non si può".

L'istituzione di Francoforte si aspetta che l'inflazione aumenterà ulteriormente questo autunno, ma diminuirà l'anno prossimo. "Questa temporanea ripresa dell'inflazione riflette principalmente il forte aumento dei prezzi del petrolio dalla metà dello scorso anno, l'inversione della riduzione temporanea dell'IVA in Germania, le vendite estive ritardate nel 2020 e le pressioni sui costi derivanti da carenze temporanee di materiali e attrezzature", ha detto Lagarde. Le nuove proiezioni comunicate oggi prevedono un'inflazione annua al 2,2% nel 2021, all'1,7% nel 2022 e all'1,5% nel 2023, riviste al rialzo rispetto alle precedenti proiezioni di giugno. La BCE stima inoltre un'espansione del PIL del 5% quest'anno, al di sopra del 4,6% immaginato a giugno, mentre l'anno prossimo si prevede una crescita del 4,6%, sostanzialmente invariata rispetto alla precedente proiezione del 4,7%. Per il 2023 è atteso un +2,1%.

L'ex ministra dell'Economia francese ha detto che la BCE ritiene che "i rischi per le prospettive economiche siano sostanzialmente equilibrati". Tra i fenomeni che potrebbero spingere al rialzo le previsioni ha citato il fatto che "i consumatori acquistino maggiore fiducia e risparmino meno di quanto attualmente previsto" e "un miglioramento più rapido della situazione pandemica". Gli elementi negativi citati sono la prospettiva che "le strozzature dell'offerta durino più a lungo e si traducano in aumenti salariali superiori al previsto", e un peggioramento della pandemia che "potrebbe ritardare l'ulteriore riapertura dell'economia".

Quando le è stato chiesto di commentare alcune note di analisti meno ottimiste sulla crescita nei prossimi trimestri, Lagarde ha sottolineato che "dall'inizio dell'anno abbiamo sempre rivisto le nostre previsioni e quello a cui guardiamo - rispetto alle note degli analisti - sono le previsioni prodotte del nostro staff, dell'FMI, dell'OCSE e di altre istituzioni simili". "Noi crediamo che l'economia continuerà a beneficiare dell'allentamento delle misure di restrizione anche nel 2022 e che i colli di bottiglia verranno gestiti nella prima parte del prossimo anno", ha puntualizzato.
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