(Teleborsa) - I
ministri dell'Ambiente dell'Ue si sono incontrati ieri in Lussemburgo per uno scambio di opinioni sul pacchetto
Fit for 55, in modo da preparare il vertice sul clima
COP26 e discutere la nuova strategia forestale dell'Unione per il 2030. Ad animare l'incontro però è stata l'attuale impennata dei
prezzi dell'energia.
"Il mondo non è attualmente sulla buona strada per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi. Sono necessari molti più sforzi collettivi per mantenere la temperatura del nostro pianeta entro limiti di sicurezza. Nella COP26 l'Ue inviterà tutte le parti dell'accordo di Parigi a presentare ambiziosi obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni e ai paesi sviluppati di intensificare i finanziamenti internazionali per il clima", ha dichiarato
Andrej Vizjak, il ministro dell'Ambiente della Slovenia, presidente di turino del Consiglio Ue. "Con le conclusioni adottate oggi, l'Ue non solo ha la forza di volontà, ma un forte mandato per condurre le discussioni nella giusta direzione: la direzione di proteggere il pianeta a beneficio di tutti e stare dalla parte di coloro che sono più vulnerabili a cambiamento climatico", ha aggiunto.
Il dossier sull'aumento dei prezzi dell'energia è stato inserito invece all'ordine del giorno del Consiglio europeo del 21-22 ottobre.
Grecia,
Polonia e
Spagna in particolare hanno presentato la loro posizione sottolineando come la materia richieda un approccio a livello europeo. La Commissione Ue ha già annunciato che la prossima settimana pubblicherà la sua "cassetta degli attrezzi" sul tema ma i tre Paesi – che hanno trovato il sostegno anche di Francia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Cipro, Slovacchia, Lituania, Malta, Estonia, Lettonia e Bulgaria – hanno chiesto anche di riformare il
mercato europeo dell'energia e di intervenire sul sistema degli
Ets.
Su quest'ultimo punto, una delle richieste avanzate è quella di rivedere l'estensione dell'Emission trading scheme (il sistema di scambio di quote di emissione dell'Unione europea) anche ai settori del
trasporto e del
riscaldamento degli immobili – previsto nel Piano Fit for 55 di Bruxelles – ma che per i proponenti rischia di incrementare ulteriormente i costi energetici per le famiglie europee. "Quando si progettano politiche energetiche e climatiche, dobbiamo garantire che quelle politiche siano socialmente accettabili, altrimenti c'è il rischio che falliscano", si legge nel documento presentato dalla Polonia. Durante l'incontro i ministri dell'Ambiente di Austria, Germania, Svezia, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Croazia hanno però espresso di essere a favore della misura, aprendo di fatto una frattura all'interno del Consiglio sul tema.