(Teleborsa) - Realizzare un
impianto pilota su scala industriale, il primo nel suo genere in Europa, in grado di recuperare il calore inutilizzato nelle industrie e trasformarlo in
energia elettrica attraverso tecnologie innovative basate sulla
CO2 supercritica (sCO2). È questo l’obiettivo del progetto europeo quadriennale
CO2OLHEAT (2 power cycles demonstration in Operational environment Locally valorising industrial waste HEAT), finanziato dal Programma Ue Horizon 2020 con circa 19 milioni di euro e al quale partecipano 21 partner di 11 paesi, tra cui
ENEA, Politecnico di Milano, Università degli Studi Roma Tre, Rina Consulting e Nuovo Pignone per l’Italia e l’associazione belga ETN Global per il coordinamento.
L’utilizzo della sCO2 come fluido di lavoro consentirà lo sviluppo di
centrali elettriche più compatte e meno complesse dal punto di vista impiantistico, con una possibile ampia diffusione della tecnologia a tutto il settore delle
industrie energivore (chimica, acciaio, vetro, cemento, ceramica) caratterizzate da ampi margini di recupero del calore di processo. “Gli impianti a sCO2 possono superare i limiti della tecnologia attuale, che si traduce in minor complessità e quindi costi inferiori rispetto agli impianti a vapore, maggior efficienza per lo sfruttamento di calore industriale a temperatura più alta e minori vincoli legati alla sicurezza per il rischio di infiammabilità rispetto agli impianti a fluido organico”, ha sottolineato
Giuseppe Messina, ricercatore ENEA del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili e responsabile del progetto CO2OLHEAT per l’Agenzia.
ENEA è coinvolta trasversalmente in quasi tutte le attività del progetto e si occuperà, assieme ad altri partner, dell’elaborazione di analisi tecnico-economiche di scenario volte a definire il modello, le caratteristiche e i requisiti che dovrà possedere l’impianto pilota. Inoltre, è leader del
task per l’identificazione dei
potenziali mercati per l’applicazione della tecnologia.
Dopo la fase preliminare dedicata allo studio e all’analisi, il consorzio svilupperà un impianto pilota da
2MW elettrici che sarà integrato nel cementificio
CEMEX a
Prachovice (Repubblica Ceca). In questo stabilimento industriale le tecnologie innovative basate sulla sCO2 saranno dimostrate in un impianto di generazione elettrica, che dovrà essere flessibile, innovativo, economicamente sostenibile e replicabile in altri contesti industriali. Il progetto prevede anche sei siti di replicazione virtuale in diversi paesi: industrie per la produzione di vetro (Turchia), alluminio (Grecia), acciaio (Spagna), un inceneritore (Belgio), un impianto di generazione elettrica (Francia) e uno solare (Spagna).