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Censis, De Rita: "Società italiana si muove ancora sulla superficie del mondo digitale"

L'intervista al segretario generale del Censis in occasione della presentazione del Rapporto "Vivere e valutare la digital life" realizzato in collaborazione con WINDTRE

Economia, Telecomunicazioni
Censis, De Rita: "Società italiana si muove ancora sulla superficie del mondo digitale"
(Teleborsa) - "Sulla Pa emerge in maniera molto chiara quello che è il ruolo che gli italiani affidano alla pubbliche amministrazioni. Oltre il 90% degli italiani dice che bisogna fare di più, bisogna accelerare, c'è una spinta sociale verso il sistema amministrativo affinché metta mano a una reale accelerazione. Tanto è stato fatto ma gli italiani si aspettano una decisa accelerazione che non c'è, un salto di qualità che non si vede". È quanto ha affermato Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, in occasione della presentazione, oggi alla Camera, del Rapporto "Vivere e valutare la digital life", il secondo studio sul valore della connettività realizzato dal Censis in collaborazione con WINDTRE.




Sulla base delle evidenze emerse dal secondo Rapporto sul valore della connettività in Italia, gli italiani sfruttano a pieno le potenzialità della "digital life"?

"Sì e no. C'è un grandissimo utilizzo delle tecnologie, delle reti, dei sistemi digitali ma è un utilizzo, purtroppo, di basso profilo. Questo perché hanno un'altissima preoccupazione della sicurezza e quindi tendono a non fare operazioni più complesse come pagamenti, utilizzo dei servizi interattivi, utilizzo delle piattaforme. È come se la società italiana si muovesse ancora sulla superficie del mondo digitale anche se bisogna riconoscere che c'è una consapevolezza crescente, soprattutto da parte dei giovani, di opportunità e rischi dei sistemi digitali"

Nel su intervento ha parlato di "pigrizia digitale" in riferimento all'abitudine di usufruire di un servizio cedendo privacy. Ritiene sia possibile un cambio di paradigma?

"Ritengo di sì ma penso anche che ci vorrà molto tempo. Si è, purtroppo, radicata l'idea che la transazione con i sistemi di internet sia gratuita ma in realtà noi cediamo dati, informazioni, ci esponiamo a dei rischi e questo ha un valore anche economico. Tuttavia la percezione di questo valore economico ancora non l'abbiamo raggiunta. Il 56% degli italiani dice che si aspetta molto di più dalle reti e da internet ma non è disposto a pagare qualcosa in più. Questo è preoccupante ed è ciò che ho definito una 'pigrizia digitale' che tende a schiacciare verso il basso le aspettative. In realtà è proprio la tecnologia che dovrebbe darci un po' di spregiudicatezza e spensieratezza verso il futuro".



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