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Crisi Governo, dalle emergenze al Pnrr "niente pause": il lavoro delle Camere sciolte

Le eccezioni per cui deputati e senatori vengono richiamati nel rispettivo emiciclo a svolgere l'attività parlamentare

Economia, Politica
Crisi Governo, dalle emergenze al Pnrr "niente pause": il lavoro delle Camere sciolte
(Teleborsa) - Guerra in Ucraina, pandemia, crisi energetica, inflazione e Pnrr. Sebbene con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni il Governo incontra limitazioni nella sua attività dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l'insediamento del nuovo Esecutivo. E, come ha sottolineato ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "il periodo che attraversiamo non consente pause".

"Dobbiamo far fronte – ha ribadito il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento introduttivo alla riunione del Cdm – alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all'inflazione e al costo dell'energia. Dobbiamo portare avanti l'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza anche per favorire il lavoro del Governo che ci succederà".

A Camere sciolte, per prassi consolidata, si interrompe l'attività legislativa, di indirizzo e di controllo delle Camere ma ci sono delle eccezioni per cui deputati e senatori vengono richiamati nel rispettivo emiciclo a svolgere l'attività parlamentare. Secondo la prassi, queste eccezioni sono legate alla particolare natura e urgenza di alcuni adempimenti.

Il Governo sarà impegnato, innanzitutto, a portare avanti il lavoro di attuazione del Pnrr. Per assicurarsi anche la prossima tranche da 19 miliardi andranno infatti approvati i decreti attuativi della riforma della giustizia civile, penale e tributaria (se verrà chiusa in Parlamento), quelli che rivedono il codice degli appalti e, dopo il via libera che si otterrà grazie allo stralcio delle norme sui taxi, anche quelli del ddl sulla concorrenza.

Nonostante i limiti posti all'attività legislativa le Camere possono procedere all'esame dei disegni di legge di conversione dei decreti legge. Sul tavolo vi sono il decreto anti-crisi che il governo Draghi si appresta ad approvare per ridurre gli effetti dell'aumento del costo dell'energia e per sostenere famiglie e imprese e che passerà ai due rami del Parlamento per la conversione, ma anche il dl Semplificazioni e il dl Infrastrutture la cui discussione generale è stata calendarizzata rispettivamente il 25 luglio e il primo agosto. Nel frattempo bisognerà riprendere il lavoro per mettere a punto il nuovo decreto Aiuti, che dovrebbe valere attorno a 10 miliardi, da varare tra fine luglio e inizio agosto.

Un'altra 'tipologia' di provvedimenti che può proseguire il proprio iter nonostante lo scioglimento delle Camere è quella dei progetti di legge su cui ci sia il consenso unanime dei gruppi parlamentari perché ritenuti urgenti e purché siano ininfluenti sugli esiti della crisi. È il caso del ddl sulle isole (che approda nell'aula di Montecitorio domani) ma anche del ddl concorrenza, secondo quanto stabilito dalla capigruppo della Camera. La discussione generale sul provvedimento è stata calendarizzata lunedì 25 luglio ed è stata la decisione da parte del governo di stralciare l'articolo 10 sui taxi e gli ncc (osteggiato in particolare dalla Lega) a sbloccare evidentemente l'unanimità.

Una delle urgenze da affrontare, in base all'andamento della pandemia, potrebbe essere anche il Covid con eventuali nuovi provvedimenti e il piano per accelerare con la quarta dose agli over 60.

Ci sono poi i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali (quando la loro approvazione sia necessaria ad adempiere tempestivamente ad obblighi internazionali); gli atti dovuti perché legati all'attuazione di obblighi o impegni derivanti dall'appartenenza all'Unione europea e i disegni di legge di assestamento e rendiconto. Tra i dossier aperti a Bruxelles figura la gestione della emergenza energetica con martedì prossimo il consiglio straordinario dell'Energia per approvare il piano dei tagli al consumo di gas.

A settembre, infine, l'appuntamento sarà con la Nadef che aggiornerà il quadro macro-economico ma senza dare indicazioni delle nuove politiche: il documento potrebbe non avere il quadro programmatico, ma solo quello tendenziale a legislazione vigente.


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