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Mes, c'è ottimismo a Bruxelles: fiducia nel lavoro di Governo e Parlamento

Economia
Mes, c'è ottimismo a Bruxelles: fiducia nel lavoro di Governo e Parlamento
(Teleborsa) - Filtra ottimismo nelle istituzioni europee sulla possibilità che il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) venga ratificato anche da parte dell'Italia. Il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohe, ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro in corso nel governo italiano, garantendo di avere "profondo rispetto per il lavoro del Parlamento". Il tema è "importante per l'Italia" – ha aggiunto – e va consentito a Governo e Parlamento "di dare a questa questione la considerazione di cui ha bisogno".

"Ora è tutto nelle mani del Parlamento italiano", ha sottolineato anche il direttore del Mes, Pierre Gramegna, riferendo comunque di "incontri costruttivi" con il ministro dell'Economia Italiano Giancarlo Giorgetti e con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Fiducioso" anche il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni. "L'Italia è stata tra i Paesi che due anni fa hanno deciso questo emendamento allo statuto del Mes e questo emendamento è utile", ha aggiunto. Il vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis ha invece parlato di "qualche progresso" dall'Italia: "speriamo di poter confermare la ratifica" di tutti.

Da Roma però non son arrivate indicazioni ufficiali di un'accelerazione. L'Italia è l'ultimo dei Paesi aderenti a non aver approvato il nuovo trattato. Mancherebbe anche la ratifica della Croazia ma formalmente non è ancora un membro del Mes. A fine novembre la Camera aveva approvato una mozione di maggioranza che impegna il Governo "a non approvare il disegno di legge di ratifica del Mes alla luce dello stato dell'arte della procedura di ratifica in altri Stati membri e della relativa incidenza sull'evoluzione del quadro regolatorio europeo".

La riunione dell'Eurogruppo, a cui nelle prossime ore seguirà l'Ecofin con i ministri dei 27, segna intanto la ripresa del confronto aperto tra gli Stati membri sui dossier economici. Al centro del dibattito ci sarà sicuramente la risposta ai sussidi Usa per 370 miliardi di euro, previsti dall'Inflation Reduction Act (IRA), e della revisione delle regole sugli aiuti di Stato. Giorgetti ha sottolineato la "necessità di rivedere la politica degli aiuti di Stato che deve diventare meno burocratica e più flessibile". Mentre sulle sfide di competitività dell'industria europea "forme comuni di finanziamento dei progetti strategici europei sono la corretta risposta", ha aggiunto.



(Foto: Mika Baumeister on Unsplash)
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