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Terremoto, tra Turchia e Siria quasi 5mila morti: si cercano centinaia di dispersi

Scossa di magnitudo 7,9. Il suolo dell'Anatolia si è spostato di 3 metri

Economia
Terremoto, tra Turchia e Siria quasi 5mila morti: si cercano centinaia di dispersi
(Teleborsa) - Si aggrava il bilancio del terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il sud della Turchia, al confine con la Siria, nella notte del 6 febbraio: i morti registrati nei due paesi sono, secondo gli ultimi dati, oltre 4.700. L'agenzia per le emergenze e disastri Afad ha reso noto che in Turchia sono rimaste uccise 3.381 persone, i feriti sono 20.426, gli edifici distrutti 5.775. In Siria, 733 persone sono morte nelle aree controllate dai ribelli e altre 656 persone hanno perso la vita nelle regioni controllate dal governo. Numeri, purtroppo, ancora provvisori: centinaia di famiglie sono ancora sotto le macerie ed è corsa contro il tempo per salvare i sopravvissuti.

Al sisma, uno dei terremoti più violenti mai registrati in Turchia, sono seguite almeno 120 scosse di assestamento. Secondo l'Usgs sono state almeno 43 le scosse di magnitudo 4,3 o superiore. Tre delle scosse di assestamento hanno misurato 6.0 o più, incluso il massiccio terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito 95 chilometri (59 miglia) a nord dell'epicentro del terremoto principale del mattino.

In seguito al terremoto – che è stato mille volte più forte di quello di Amatrice del 2016 e 30 volte più forte di quello dell'Irpinia del 1980 –il suolo dell'Anatolia si è spostato di almeno tre metri. La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, fino alla Groenlandia, come ha rilevato l'Istituto geologico danese. Il terremoto è avvenuto in una zona altamente sismica, punto d'incontro della placca Est anatolica, di quella Arabica e dell'Africana, con la prima che viene schiacciata dalla placca Arabica e spinta a Ovest, verso l'Egeo. Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, "una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana" osserva il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. È lungo questa faglia che i due lembi del suolo si sono spostati: "nella zona di massimo movimento – aggiunge Doglioni– è avvenuto uno spostamento di almeno tre metri. Misure più precise, saranno disponibili non appena avremo i dati satellitari. Al momento abbiamo a disposizione solo modelli numerici".

"L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno – ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani –. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui".





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