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Gruppo FS, Ferraris presenta FS Security: mille addetti in più per sicurezza stazioni

Prevista anche la realizzazione di una Sala di Controllo nazionale

Economia, Trasporti
Gruppo FS, Ferraris presenta FS Security: mille addetti in più per sicurezza stazioni
(Teleborsa) - "Aumentare la sicurezza delle stazioni italiane, soprattutto quelle minori, e ridurre la percezione di timore che ancora è sentita da molti passeggeri":così l’AD del Gruppo Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris nell'intervista rilasciata a Il Tempo nella quale illustra il piano "per assicurare maggiore presidio degli scali ferroviari attraverso una nuova società, la FS Security che, oltre a unire le attuali aree dedicate alla sicurezza delle Ferrovie dello Stato, potrà contare su mille addetti alla vigilanza in più". Obiettivo sono stazioni più vive con servizi commerciali grazie ad accordi ad hoc con gli enti locali.




In linea con una recente survey condotta da Ferrovie dello Stato - spiega Ferraris - "un passeggero su due si sente sostanzialmente al sicuro. Ma una maggiore percezione di sicurezza si ha nelle stazioni più grandi e sull’Alta velocità mentre scende, man mano, che si va in stazioni più piccole e tratte locali".

Un progetto ad ampio respiro che prevede anche la realizzazione di una Sala di Controllo nazionale che - prosegue l'Ad - "raccoglierà le informazioni di tutte le nostre videocamere. I dati saranno elaborati in sinergia con le forze dell’ordine. Perché tutto quello che stiamo facendo è in accordo con il Ministro dell’Interno con il quale abbiamo una continua e proficua collaborazione".


Centrale nella strategia del Gruppo FS il capitolo energia rinnovabile, da produrre - sottolinea Ferraris - "con impianti fotovoltaici o mini-eolici da installare in una parte di quei 30 milioni di metri quadrati ora non usati. Abbiamo lanciato una gara per i primi 20 siti, e per altri 40 sarà bandita entro il prossimo autunno, così da arrivare a installare 300 megawatt nel 2024 e 2 mila entro i prossimi 5 anni con una produzione almeno pari al 40% del nostro fabbisogno".


Più in generale,la sfida per il Paese è recuperare competitività : "Abbiamo opere che hanno mediamente 60-70 anni di età, e non
avendone fatte di nuove abbiamo progressivamente perso competenze tecniche. E anche sulla digitalizzazione siamo carenti. Dobbiamo recuperare su questi fronti, ma le premesse ci sono", sottolinea l'Ad spiegando che "rispetto a qualche anno fa la sindrome Nimby si sta affievolendo, ho la sensazione che ci sia più consapevolezza nelle popolazioni locali dell’importanza di fare le opere e di essere collegati al resto del Paese. Abbiamo un governo determinato e siamo in una fase storica che, pur con tutte le sue difficoltà, vede l’Europa tornare ad essere area di investimento. In Italia l’energia, la manifattura e l’infrastruttura stanno tornando fondamentali, per questo sarà importante fare sistema. Le grandi imprese si devono parlare".

Ferraris ha parlato anche del Ponte sullo Stretto, che deve diventare una realtà "come ha più volte ripetuto anche il Ministro Salvini. Il Ponte, la Salerno-Reggio Calabria e la Palermo – Catania – Messina sono tratte del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, uno degli assi prioritari del sistema TEN-T voluto dall’Unione Europea", conclude l'Ad.
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