(Teleborsa) - Entra nel vivo la
partita sulle
nomine delle grandi società partecipate dallo Stato. Da
Banca MPS , a Consip, passando per
Enav, Enel , Eni, IPZS, Leonardo, Poste Italiane, Terna ; ma anche ITA-Italia Trasporto Aereo, alcune controllate
Rai; o, nel settore energia, per
GSE e Sogin; nomine previste anche in
Cinecittà, Consap, Sogesid, Sport e Salute.
42 Organi sociali, di cui 94 Consigli d’amministrazione e 48 Collegi sindacali, in 105 Società del Ministero Economia Finanze, sono scaduti e andranno al rinnovo con le Assemblee di Bilancio previste nei prossimi mesi; attualmente composti da
610 persone, di cui
403 Consiglieri e 207 Sindaci. Ancora più in dettaglio, delle
610 persone totali in scadenza, 147 siedono in 19 Società controllate direttamente dal
MEF (96 Consiglieri e 51 Sindaci), mentre 463 sono in 86 controllate indirette (307 Consiglieri e 156 Sindaci), attraverso le sue diverse Capogruppo.
E' quanto emerge dal
Rapporto CoMar sulle
nomine nelle Partecipate Statali giunto alla
sesta edizione che rileva come le
Società per le quali è previsto il rinnovo nel 2023 esprimono un
fatturato di 189,9 miliardi di euro (160,6 solo considerando Enel ed Eni), utili per 10,6 miliardi, con 288.146 dipendenti (187.702 solo tra Poste Italiane ed Enel).
Tra i
criteri che si dovranno seguire per le nomine
vi è quello dell’equilibrio di genere. Attualmente, sui 610 componenti degli Organi sociali uscenti nei prossimi mesi,
le donne sono 232, pari al 38% complessivo; erano sempre il 38% nelle Società andate al rinnovo nel 2022, ma il
31,3% in quelle del 2021 e meno del 28% in tutti gli anni precedenti. Percentualmente, le donne sono maggiormente presenti nelle Società controllate direttamente dal MEF (63 donne Amministratrici su 147 Amministratori totali – 42,8%) rispetto alle indirette (169 Amministratrici su 463 Amministratori totali – 36,5%); così come sono percentualmente di più nei Collegi sindacali (84 donne Sindaco su 207 Sindaci totali – 40,5%) rispetto ai CdA (148 donne Consigliere su 403 Consiglieri totali – 36,7%).
Al 1° gennaio 2023, dal Rapporto CoMar emergono
55 Società controllate dal MEF, direttamente (35) o, indirettamente, con la Cassa Depositi e Prestiti, operanti nell’industria, nei servizi, nella finanza. Di queste
55 Società MEF, 13 sono quotate in Borsa (Banca MPS, Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Leonardo, Italgas, Poste Italiane, Rai Way, Saipem, Snam, STMicroelectronics, Terna), per una capitalizzazione che al 1° gennaio 2023 era di 158,5 miliardi di euro, il 25,33% del valore complessivo; di 20,4 miliardi inferiore sui 178,9miliardi al 1° gennaio 2022; la perdita dell’11,4% A/A delle
Società MEF è comunque inferiore a quella del 18,6% registrata dal mercato borsistico complessivo nello stesso periodo: da 768,8 miliardi a 625,6 miliardi tra inizio gennaio 2022 e inizio gennaio 2023. A conferma della dimensione delle Partecipate, Enel ed Eni, da sole, rappresentano oltre il 15% di tutta la capitalizzazione della Borsa Italiana.
A queste 13 quotate, si aggiungono, poi, altre
6 Società che hanno strumenti finanziari quotati (Amco, Invitalia, CDP, Ferrovie dello Stato Italiane, Rai e Sace).
Come settori di intervento, l’energia predomina, assorbendo oltre il
79% del fatturato, seguito dalla meccanica (10,4%) e dai trasporti e tlc (7,7%), con quote marginali nell’ict, in editoria-spettacolo-sport, in servizi alla P.A., in ambiente-territorio.