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Banche, da stato di salute a ritardo aggregazioni: cosa ha detto Enria

"é mancato coraggio, ma arriveranno"

Economia
Banche, da stato di salute a ritardo aggregazioni: cosa ha detto Enria
(Teleborsa) - Lo stato di salute delle banche europee è "buono, in termini di solidità patrimoniale, di liquidità e di redditività la situazione è molto buona"". Lo ha detto Andrea Enria, presidente del Consiglio di Vigilanza della BCE, nel corso di un dibattito al Festival dell'Economia di Trento. Ma - ha aggiunto - "il momento è ancora delicato e bisogna essere sempre allerta".





"Le banche americane che sono andate in crisi avevano modalità di business estremi, molto particolari, con un grande utilizzo di depositi non assicurati, con una concentrazione nei titoli di stato e nel tech - ha spiegato ancora-, non vediamo banche simili in Europa, ma questo non ci deve spingere a essere eccessivamente rilassati. È un periodo ancora di rischi elevati, con l'incremento dell'inflazione e la rapida uscita dai tassi di interesse negativi che pongono anche dei rischi ed è importante che anche le banche europee siano allerta". "Bisogna stare attenti perché gli investitori, i mercati non guardano solo alla redditività ma anche al valore di mercato degli attivi delle banche", ha concluso.

Per il settore delle banche e dei mercati, "marzo è stato un mese difficile, si sono viste dinamiche molto distruttive, in cui i depositi hanno iniziato a muoversi molto rapidamente rispetto al passato, e mi ha preoccupato la velocità con cui i depositi sono usciti dalle banche". "Mi ha preoccupato - ha proseguito - che c'è grande nervosismo sui mercati, dovuto al cambiamento rapido dei tassi di interesse e che a volte si prendono posizioni speculative sulle azioni, sui Cds (Credit Default Swap, ndr) he poi contaminano anche i depositi. Le turbolenze che legano i mercati azionari, i Cds e i depositi è una situazione che mi preoccupa".

Enria ha anche detto di aspettarsi che sarà "ineluttabile avere una fusione transfrontaliera" tra banche in Europa, "sarà questione di qualche anno". "Io credo che le banche a volte non hanno avuto sufficiente coraggio nel prendersi anche qualche rischio per sviluppare le loro attività e integrarsi a livello europeo e non hanno risposto positivamente a una serie di aperture che noi abbiamo fatto", ha spiegato. "Ciò che ha frenato le integrazioni è che le banche hanno avuto delle valutazioni di mercato molto basse per tanti anni e quindi hanno avuto molto poco incentivo economico e possibilità di fare concentrazioni. Ma ora che i valori di mercato stanno migliorando - ha proseguito Enria - le condizioni di successo di aggregare altre banche crescono". "In futuro quando le banche cominceranno invece di restituire valore agli azionisti attraverso i buyback a investire sul proprio business - ha concluso -, allora si comincerà a vedere il beneficio anche della diversificazione del rischio".
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