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Enel, il piano "prudente" che rafforza le reti e mostra cautela sulle rinnovabili

Energia, Finanza
Enel, il piano "prudente" che rafforza le reti e mostra cautela sulle rinnovabili
(Teleborsa) - Un'allocazione del capitale selettiva finalizzata a ottimizzare il profilo rischio/rendimento, efficienza ed efficacia quali driver dell'operatività, e sostenibilità finanziaria e ambientale per perseguire la creazione di valore nell'affrontare le sfide del cambiamento climatico. Sono i tre pilastri del Piano Strategico 2024-2026 di Enel, presentato oggi ai mercati finanziari e ai media dal nuovo management del gruppo italiano, il CEO Flavio Cattaneo e il CFO Stefano De Angelis.

I business regolati saranno al centro della strategia del gruppo con l'obiettivo di migliorare qualità e resilienza. Analogamente, le decisioni di investimento in rinnovabili saranno più selettive, mediante la diversificazione di tecnologie e paesi, il miglioramento dei rendimenti e la riduzione dei rischi, anche facendo leva su partnership.



"Che bisogna investire nelle reti non lo dico io ma l'Agenzia internazionale dell'energia. C'è l'esigenza di 600 miliardi di investimenti annui. Investiamo di più nelle reti perché abbiamo investito tanto in rinnovabili, ma poco nell'adattare le reti nelle rinnovabili che non sono solo utility scale ma anche autoproduzione. In più i cambiamenti climatici e gli aventi atmosferici nel mondo creano un problema sulle reti, con le più vecchie che soffrono", ha detto Cattaneo.

"Se ci confrontiamo con lo storico sono due i numeri del cambio strategia: si investono 5 miliardi in meno nella generazione, e quindi nelle rinnovabili, perché la redditività non è secondo le attese e non possiamo bruciare la cassa degli azionisti, e 4 miliardi in più sulla rete", ha aggiunto.

Il debito, la cui riduzione era al centro del piano precedente, oggi non è più descritto come un grande problema, tanto che nella presentazione alla comunità finanziaria sono arrivate poche domande su questo fronte, ha sottolineato l'AD. "Il mercato lo conosciamo e sappiamo che dipende dalle situazione, cioè il tema del debito è la sua sostenibilità", ha detto Cattaneo, aggiungendo che "noi non spenderemo e non incrementeremo il debito, ma spenderemo solo la cassa che genereremo".

Cattaneo ha poi rimarcato che questo è "un piano prudente. Siamo qui da sei mesi, dateci del tempo, ho già comprato 1,5 milioni di azioni, adesso ne voglio comprare un altro milione e non intendo perderci".

Sul fronte del nucleare, pur ribadendo che Enel non è interessata a partecipare alla costruzione di impianti con le attuali tecnologie ma che guarda a tutte le rivoluzioni tecnologiche, Cattaneo ha evidenziato che "se c'è un'azienda che è pronta a partire domattina questa è l'Enel, perché ha un'esperienza ultradecennale in questo settore" e quindi valuterà "le occasioni che si presenteranno" in questo campo.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, Enel intende proseguire con la riduzione delle proprie emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra, in linea con l'Accordo di Parigi e con lo scenario di 1,5°C, e nello specifico conferma l'obiettivo di chiudere tutti i rimanenti impianti a carbone entro il 2027, previa autorizzazione delle autorità competenti. "Confermiamo la chiusura dovunque tranne che nel Sulcis, che è considerato essenziale per la Sardegna, non è quindi che non vogliamo chiudere. Quindi nel 2027 tutte, nel 2025 l'Italia tranne la Sardegna", ha detto l'AD.
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