(Teleborsa) -
Consip e Confindustria hanno siglato un
Protocollo di collaborazione con l’obiettivo di incrementare e
rendere più efficace l’interazione tra i fabbisogni delle PA e le esigenze delle imprese. L'accordo è stato siglato a Roma dall’Amministratore Delegato
Marco Mizzau e dal Direttore Generale di Confindustria
Raffaele Langella.
Il Protocollo intende dare una
spinta propulsiva alla gestione delle sfide in atto (cambiamento climatico, invecchiamento della popolazione, innovazioni tecnologiche e digitali, riorganizzazione delle catene globali del valore): il sistema nazionale degli acquisti pubblici può, infatti, rappresentare un importante
strumento di politica industriale e di crescita economica per il Paese e agire da leva di riqualificazione di domanda pubblica e offerta privata.
Tra gli
obiettivi dell’accordo vi sono: il
rafforzamento degli appalti pubblici come “acceleratore” di innovazione nel sistema pubblico-privato; un maggiore
coinvolgimento delle imprese nella domanda pubblica; una conoscenza più approfondita del nuovo
Codice dei contratti pubblici, anche in vista della digitalizzazione degli appalti.
L’analisi congiunta di dati e tendenze sull’andamento di
domanda e offerta, per conoscere le esigenze delle amministrazioni; favorire la
ricostruzione delle filiere, la possibilità per le imprese di offrire prodotti tecnologicamente più avanzati o alternativi rispetto agli attuali fabbisogni, anche in un’ottica di riqualificazione della spesa. L’attivazione di
iniziative di diffusione e promozione sul territorio, che coinvolgeranno imprese e associazioni aderenti a Confindustria.
Una comunione di intenti fra
due realtà che, ciascuna nel proprio ruolo, sono
centrali per il Sistema Paese. Da un lato,
Consip che gestisce ogni anno circa 25 miliardi di euro, pari a oltre l’1,3% del PIL italiano, con più di
500mila contratti stipulati tra 140mila imprese e 13.500 amministrazioni. Dall’altro,
Confindustria, la principale associazione di rappresentanza delle
imprese manifatturiere e di servizi in Italia, a cui aderiscono volontariamente oltre
150mila imprese di dimensioni piccole, medie e grandi, per un totale di oltre 5,3 milioni di addetti e un contributo al PIL del Paese pari al 34%.
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