(Teleborsa) - "Il 2022 è stato un "tuning point" per il mercato dell'energia europeo, con la guerra che ha messo in luce i sotto-investimenti del settore. Ora la crisi energetica si è attenuata, ma il sistema rimane fragile e instabile da un punto di vista macroeconomico. È quindi
più importante che mai investire per rafforzare l'approvvigionamento di energia, con un focus su sicurezza dell'approvvigionamento e diversificazione". Lo ha affermato
Stefano Venier, amministratore delegato di
Snam, presentando il
piano strategico 2023-2027 alla comunità finanziaria.
"Per raggiungere gli obiettivi climatici sono
necessarie tutte le tecnologie", ha sostenuto Venier, spiegando che "il biometano è un'opzione praticabile, la CCS sta guadagnando slancio, mentre la produzione di idrogeno è in fase iniziale con le infrastrutture come fattore abilitante chiave".
Secondo il manager, "negli ultimi 12 mesi sono stati fatti
significativi progressi in ambito regolamentare, e la visibilità normativa, le policy e gli incentivi stanno progredendo".
Con la crisi energetica, l'Europa "ha
completamente cambiato il suo gas mix", con l'uscita dalla Russia - la cosiddetta Ruxit - che "è stata compensata dal GNL in arrivo dall'estero, ma ciò comporta una maggiore dipendenza dell'Europa dal mercato del GNL e una
maggiore esposizione alle dinamiche del mercato globale".