Facebook Pixel
Milano 20-mag
0 0,00%
Nasdaq 20-mag
18.674,19 +0,69%
Dow Jones 20-mag
39.806,77 -0,49%
Londra 20-mag
8.424,2 +0,05%
Francoforte 20-mag
18.768,96 +0,35%

Dopo 20 anni il commercio globale crescerà meno del PIL globale

Economia
Dopo 20 anni il commercio globale crescerà meno del PIL globale
(Teleborsa) - L'economia globale continua a cambiare assetto dopo le persistenti pressioni economiche e geopolitiche, mentre vengono ridisegnate le rotte del commercio mondiale, che oggi fa i conti con rischi sempre maggiori e che portano in primo piano i corridoi commerciali regionali rispetto a quelli tradizionali come Cina-USA e Cina-EU. “Le dinamiche che osserviamo attualmente sulle rotte commerciali, se non riportate presto sotto controllo, potranno generare sia effetti diretti nel nostro Paese, come l’inflazione e l’aumento dei costi di trasporto, sia indirette, mettendo in crisi la prevedibilità e l’affidabilità delle catene di fornitura, arrivando potenzialmente a cambiare il vantaggio competitivo di alcune aree del mondo", spiega Fabio Dal Pan, Managing Director e Partner di BCG.

Dal quadro attuale emerge il cambio di un trend che durava dalla fine della Guerra Fredda e che adesso non vede più il commercio fare da traino alla globalizzazione. Stando alla nuova edizione del Global Trade Report di Boston Consulting Group (BCG), dal titolo "Jobs, National Security, and the Future of Trade", il commercio globale sta infatti crescendo a un ritmo più lento rispetto all'economia mondiale: secondo le previsioni, il commercio crescerà del 2,8% all'anno fino al 2032, mentre il PIL mondiale crescerà del 3,1%.

I cinque fattori geopolitici che cambieranno il commercio globale nei prossimi anni, sono stati calcolati sulla base del Global Trade Model, che utilizza l’intelligenza artificiale e le correlazioni storiche per creare previsioni decennali (il modello copre oltre 250 Paesi esportatori in 14 aree chiave, processando oltre 500 milioni di dati che misurano indicatori macroeconomici come PIL, popolazione, disoccupazione, inflazione e tassi di interesse).

Il primo riguarda le persistenti tensioni commerciali e un crescente "commercio gestito" tra Cina e Occidente che stanno causando un rallentamento del commercio. Il secondo invece deriva dal fatto che gli Stati Uniti, il Canada e il Messico beneficeranno del loro Accordo (USMC Agreement), come prevedono le stime per cui il commercio degli Stati Uniti con i vicini crescerà di 466 miliardi di dollari nel prossimo decennio. Ci sono poi le nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN) che trarranno i maggiori benefici dal nuovo ordine commerciale mondiale, con stime di crescita degli scambi di 1.200 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.

Il quarto fattore sarà determinato dall'India che continua a beneficiare di una struttura di costi bassi, di una forza lavoro sempre più capace e di una logistica in miglioramento per emergere come un importante mercato interno e destinazione alternativa alla Cina per la produzione globale. Le stime prevedono infatti una crescita commerciale annua media del 6,3% in India, più del doppio della media globale. Infine, gran parte del commercio della Russia si sta spostando verso i paesi BRIC (Brasile, Cina, India e Sud Africa), mentre crescerà il commercio con Cina e India rispettivamente di 134 miliardi e 26 miliardi di dollari entro il 2032. Il commercio Russia-UE diminuirà invece di 222 miliardi di dollari.

“In un anno che vedrà metà della popolazione mondiale votare per 8 elezioni nei Paesi più popolosi del mondo, ci aspettiamo sempre maggiore attenzione della politica industriale verso alcuni temi cruciali come l’indipendenza strategica dei settori chiave dell’economia nazionale, la creazione di posti di lavoro e l'energia verde.” Prosegue Dal Pan. “Come conseguenza potrà esserci un rafforzamento di alcune partnership commerciali tra un numero ristretto di paesi, specialmente in Nord America, Europa e nell’area ASEAN. L’Europa in particolare proseguirà verso una maggiore indipendenza e resilienza nei settori strategici, assumendo un ruolo diverso e più solido nei confronti di USA e Cina”.
Condividi
```