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Professioni, Cataldi (Ungdcec) e Ferrari (Aidc): “No a unificazione Casse Dottori Commercialisti e Ragionieri”

Economia
Professioni, Cataldi (Ungdcec) e Ferrari (Aidc): “No a unificazione Casse Dottori Commercialisti e Ragionieri”
(Teleborsa) - "Siamo fermamente contrari all’idea di promuovere un’unificazione delle Casse di Previdenza dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri. Gli importanti equilibri patrimoniali e finanziari raggiunti dalla Cassa dei Dottori Commercialisti sono il frutto della condotta e della lealtà contributiva che contraddistingue la categoria, unitamente all’oculata gestione che la governance della Cdc ha saputo attuare nel tempo, assumendo decisioni corrette e adottando provvedimenti che hanno potuto proiettare in avanti l’autonomia della Cassa". Lo hanno detto Francesco Cataldi, presidente Ungdcec (Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili) e Andrea Ferrari, presidente Aidc (Associazione italiana dottori commercialisti).

"Non intendiamo entrare nel merito delle paventate difficoltà in cui versa la Cassa Ragionieri, di cui si fa cenno nell’interrogazione parlamentare del deputato Arturo Scotto (Pd) sulla questione. Ciò che ci preme sottolineare è che la soluzione alle eventuali difficoltà della Cassa Ragionieri a garantire un equilibrio previdenziale nel lungo periodo, secondo quanto rilevato dalla Corte dei Conti con la determinazione n. 131 del 21 novembre 2023, non può essere demandata (o meglio scaricata) su una sola Cassa di previdenza virtuosa", spiegano Cataldi e Ferrari, per i quali "non si tratta di mero interesse corporativo, bensì della volontà di tutelare il risparmio previdenziale della nostra categoria e la qualità e quantità dei servizi assistenziali finora resi dalla nostra Cassa. Ove si voglia far fronte ad una problematica di carattere generale, dettata anche dagli evidenti mutamenti demografici che interessano la Cassa Ragionieri, la soluzione non potrà che pervenire da interventi di natura pubblicistica che non possono essere posti a carico di una sola Cassa privata".

Per questo, concludono Cataldi e Ferrari, "chiediamo ai ministri interessati dall’interrogazione parlamentare di respingere la proposta formulata, tenendo in debito conto la posizione dei Dottori Commercialisti e, soprattutto, dei giovani colleghi. Viviamo un momento storico di grave disaffezione verso la nostra professione, delicata ed importante per la collettività, e non riteniamo sia il caso di minare ulteriormente uno dei pochi punti fermi del sistema, ovvero la stabilità e l’autonomia della nostra Cassa di Previdenza".
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