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PNRR, GdF di Venezia porta alla luce frode ai danni della UE

Finanza
PNRR, GdF di Venezia porta alla luce frode ai danni della UE
(Teleborsa) - La Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito un’ordinanza contenente 24 misure cautelari personali (8 in carcere, 14 arresti domiciliari e 2 interdittive a svolgere attività professionale e commerciale) e sequestri per 600 milioni di euro, emessa dal Gip del Tribunale di Roma Mara Mattioli su richiesta del Procuratore Europeo Delegato Donata Patricia Costa dell’Ufficio di Venezia.

Le operazioni stanno interessando diversi Paesi europei, con il coinvolgimento delle forze di polizia slovacche, rumene e austriache; sul territorio nazionale oltre 150 finanzieri stanno eseguendo perquisizioni in Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, anche con l’ausilio di unità cinofile "cash dog".

Le attività di frode hanno in una prima fase riguardato progetti del valore di decine di milioni di euro finanziati dal PNRR, nell’ambito dei capitoli Digitalizzazione, Innovazione e Competitività, erogati da Simest, la quale ha "collaborato attivamente con le autorità e in particolare con la GDF segnalando, per quanto di competenza - nel periodo fra gennaio 2022 e settembre 2023 - tutte le richieste sospette ricevute e risultate successivamente oggetto d’indagine". Nell'ambito del PNRR, la società ha deliberato complessivamente nell’ultimo biennio fondi per 2,7 miliardi in favore di 6900 imprese utilizzando un sistema di controlli "potenziati" che hanno consentito di bloccare la netta maggioranza delle operazioni prima dell’erogazione. Sul totale rilevante delle operazioni coinvolte sono infatti stati erogati, a titolo di anticipo, a 80 imprese 17 milioni di euro, su un totale di fondi deliberati pari a 2,7 miliardi di euro a sostegno di 6900 aziende italiane.

Le investigazioni della GdF hanno poi permesso di far emergere crediti inesistenti nel settore edilizio (bonus facciate) e per il sostegno della capitalizzazione delle imprese (A.C.E.) per un valore di circa 600 milioni di euro.

Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito poi di individuare, mediante l’uso della tecnica del "follow the money", le condotte ritenute di riciclaggio e autoriciclaggio di ingenti profitti illeciti attuate attraverso un complesso reticolato di società fittizie artatamente costituite anche in Austria, Slovacchia e Romania.

Tra i valori sottoposti a sequestro, spiccano appartamenti e ville signorili, importanti somme in criptovalute, orologi di alta fascia (Rolex), gioielli (Cartier), oro e auto di lusso (tra cui Lamborghini Urus, Porsche Panamera e Audi Q8). Tali beni, unitamente agli oltre 600 milioni di crediti, sono tutti oggetto di sequestro nel corso delle operazioni odierne.
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