(Teleborsa) -
Nel 2024, il Pil in volume (+0,7% a livello nazionale) è aumentato dell’1% nel Nord-ovest,
dello 0,8% nel Centro, dello 0,7% nel Mezzogiorno e dello 0,1% nel Nord-est. Lo rileva
l'Istat sottolineando che
Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria del Pil pro- capite, con un valore in termini nominali di 46,1mila euro, mentre nel
Mezzogiorno il livello risulta notevolmente inferiore a 25mila euro. Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie per abitante del Mezzogiorno (17,8mila euro) si conferma il più basso del Paese, il suo valore è di poco inferiore al 70% di quello del Centro-Nord (25,9mila euro).
Nel dettaglio: nel
2024 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Il Nord-ovest ha registrato la crescita più rilevante (+1%), sostenuta dall’andamento positivo del settore dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,9%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+1,3%). L’Industria ha mostrato una leggera flessione (-0,5%),
mentre negli Altri servizi la contrazione del valore aggiunto è risultata più marcata (-2,5%, a fronte del -0,9% a livello nazionale).Nel Centro il Pil è aumentato dello 0,8%, risultando leggermente superiore all’andamento medio nazionale. La crescita è stata sostenuta dalla dinamica positiva del valore aggiunto nei settori dell’Agricoltura (+5,3%), dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,6%), delle Costruzioni (+1,5%) e dell’Industria (+1,2%). Si registra, invece, una flessione dello 0,4% nel valore aggiunto del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni.
Nel Mezzogiorno il Pil ha registrato una crescita dello 0,7%, condizionata dall’andamento negativo dei settori degli Altri servizi (-0,6%) e dell’Industria (-0,4%). Sono risultate, invece, ampiamente positive le dinamiche del valore aggiunto nei settori delle Costruzioni (+3,7%) e dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+2,3%).
Nel Nord-est il Pil è risultato sostanzialmente stabile (+0,1% rispetto al 2023), quale sintesi delle flessioni del valore aggiunto nel Commercio e negli Altri servizi (rispettivamente, -2% e -0,9%) e dell’incremento registrato in Agricoltura (+4,8%), Servizi finanziari (+1,7%) e Costruzioni (+1%).
Nel 2024 il Pil, misurato sia in volume sia in valore, è risultato in tutte le ripartizioni territoriali superiore ai livelli del 2019. Gli incrementi più ampi si sono osservati nel Mezzogiorno e nel Nord- ovest, dove il Pil in volume del 2024 supera quello del 2019, rispettivamente, del 7,7% e 7,0%. Nel 2024, i consumi finali delle famiglie sono aumentati in volume dello 0,7% a livello nazionale.
Il Nord-ovest ha mostrato la crescita più sostenuta (+0,9%), l’incremento nel Centro è risultato in linea con la media nazionale, mentre dinamiche lievemente inferiori si sono osservate nel Nord-est e nel Mezzogiorno (+0,6% e +0,4%, rispettivamente).
Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto in valori correnti del 3% a livello nazionale. L’incremento più significativo si è osservato nel Mezzogiorno (+3,4% rispetto al 2023), quello più contenuto nel Nord-est (+2,7%). Sostanzialmente in linea con la media nazionale sono state le dinamiche del reddito disponibile nel Nord-ovest e nel Centro (rispettivamente, +2,9% e +3%).
L’occupazione cresce più nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese - Nel 2024, l’input di lavoro complessivo, misurato in termini di numero di occupati, è aumentato a livello nazionale dell’1,6%. La crescita ha interessato tutte le ripartizioni territoriali, risultando più
intensa nel Mezzogiorno, dove il numero degli occupati è aumentato del 2,2% rispetto al 2023. Il Nord-ovest ha mostrato una dinamica in linea con la media nazionale (1,6%), il Centro ha registrato un incremento leggermente superiore (+1,8%), mentre nel Nord-est l’aumento è stato più contenuto (0,8%).
In tutte le ripartizioni il principale contributo alla
crescita della occupazione è provenuto dal comparto dei Servizi; seguono, ma con un impatto più modesto, le Costruzioni nel Mezzogiorno, nel Centro e nel Nord-est, e l’Industria nel Nord-est e nel Nord-ovest.
Nel Mezzogiorno la crescita occupazionale ha interessato tutti i settori economici ed è riconducibile in prevalenza all’andamento nei settori delle Costruzioni (+6,9%) e dei Servizi (+2,1%), che hanno registrato, in questa ripartizione, gli aumenti più consistenti. Da segnalare, inoltre, l’aumento degli occupati nel settore dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (+1,0%, a fronte dello 0,5% a livello nazionale).