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Il patto col diavolo

Bond, rischi grandi e piccoli in cambio di briciole

Comprando dunque bond adesso ci si avventura in un labirinto pieno di insidie. Se tutto resta come è oggi, crescita debole e inflazione bassa, si subisce un tasso reale negativo. Le banche centrali possono regalare a Faust altri 24 mesi di vita a godimento zero, ma poi qualcosa dovrà cambiare. Anche Gundlach, che in questi anni è sempre stato carico di trentennali e ancora adesso è pronto a comprarli su ribasso, sostiene che nel prossimo decennio il long bond arriverà al 6 per cento.

Il cambiamento potrà prendere la direzione auspicata dalle banche centrali (reflazione e rialzo graduale dei tassi nominali con tassi reali ancora negativi che accompagnano la fase finale del ciclo, possibilmente lunga). In questo caso, tutto sommato felice, i bond, sostenuti da Qe, non scenderanno di prezzo, ma perderanno sempre di più in potere d'acquisto con l'inflazione crescente. A chi non crede che l'inflazione possa risalire perché vede le materie prime, tranne il petrolio, che sono tornate a scendere chiediamo quanto rame ha consumato quest'anno e quante visite mediche ha dovuto pagare (l'inflazione è nei servizi).

Michael Pacher. San Wolfgang e il dia-volo. 1475A chi dice che in Europa non avremo mai inflazione perché la Germania non lo permetterà ricordiamo che la Germania sta attuando una politica di rivalutazione interna fatta di aumenti salariali del 5 per cento in due anni e di aumenti delle pensioni con abbassamento dell'età pensionabile. A chi sostiene che la tecnologia è deflazionistica perché Spotify fa sì che non compriamo più Cd ricordiamo che una famiglia media americana spende 200 dollari al mese, in continuo aumento, in collegamenti internet e tv via cavo.

L'altra direzione che potrà prendere il cambiamento è che gli sforzi delle banche centrali falliscano e si ricada tutti quanti in una situazione tipo 2008. In questo caso ci saranno certamente forti Qe e monetizzazioni ma un salvataggio generalizzato sarà impossibile. Alcuni dei crediti rischiosi su cui il mercato si avventura oggi saranno quindi ristrutturati o ripudiati.

Quando un bond rende zero diventa quindi difficile preferirlo alla borsa (nel primo scenario) o al cash (nel secondo). Di fronte al bivio tra rottura del paradigma attuale verso l'inflazione o verso la deflazione ha più senso presentarsi con un portafoglio di borsa e cash (investito a tasso negativo, pazienza, in titoli brevi di debitori sicuri) piuttosto che riempirsi di obbligazioni lunghe e incerte in cambio di qualche briciola.

Detto questo, nel breve l'obbligazionario del mondo è ancora da acquistare su debolezza purché lo si venda su forza. La finestra concessa a Faust è di 24 mesi, forse 48. Meglio tenerne conto.

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