Facebook Pixel
Milano 16:56
39.855 +0,18%
Nasdaq 16:56
22.852 +0,93%
Dow Jones 16:56
44.829 +0,78%
Londra 16:56
8.819 +0,51%
Francoforte 16:56
23.869 +0,33%

Innovazione: ENEA brevetta metodo per estrarre olio di alta qualità da scarti dell'industria dolciaria

Economia, Scienza e tecnologia
Innovazione: ENEA brevetta metodo per estrarre olio di alta qualità da scarti dell'industria dolciaria
(Teleborsa) - Un gruppo di ricercatori ENEA ha brevettato un processo innovativo e a basso impatto ambientale, che permette di estrarre da scarti di prodotti da forno un olio di alta qualità da utilizzare per la produzione di biolubrificanti e bioplastiche. Il metodo, che si basa sull'uso di mosche soldato, ovvero le larve del dittero Hermetia illucens, – spiega ENEA in una nota – consente di recuperare, in condizioni ambientali controllate, fino all'80% dell'olio presente nei biscotti - in genere di semi di girasole - che non essendo stato metabolizzato, mantiene le caratteristiche di alta qualità (alto oleico).



"Le larve della mosca soldato convertono biomasse organiche accumulando nel proprio corpo proteine e lipidi, ottimi ingredienti per mangimi. Contemporaneamente restituiscono un residuo digerito, utile per la produzione di compost e fertilizzanti per la crescita delle piante", spiega Silvia Arnone, ricercatrice ENEA del Laboratorio di Tecnologie e processi per le bioraffinerie e la chimica verde e autrice del brevetto insieme ai colleghi Francesco Petrazzuolo, Isabella De Bari, Massimiliano De Mei, Vito Valerio e Alessio Ubertini.

Per l'applicazione del metodo è stato ideato un dispositivo, chiamato "splitter", costituito da un contenitore con griglia forata e un condotto per il convogliamento e la raccolta dell'olio, dove vengono collocati insieme il composto da frazionare e le larve immature. Il metodo offre prospettive di guadagno in termini di recupero di un olio alto oleico la cui domanda di mercato è in crescita, valorizzando il 5% in media di scarti di prodotti da forno, che comprendono prodotti sia invenduti sia non commercializzabili perché poco cotti, bruciati, spezzati o in scadenza.

"L'olio alto oleico può essere utilizzato per la produzione di biolubrificanti per uso agricolo, di monomeri per le bioplastiche e di bioerbicidi e può essere trasformato in polioli per la produzione di poliuretani. Tutti questi prodotti a base biologica – conclude Arnone– hanno un'impronta di carbonio più favorevole rispetto ai prodotti di origine fossile".



Condividi
```