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Telemedicina: la rete di Open Fiber per monitorare i pazienti cronici

Controllo a distanza h24 e in tempo reale del paziente grazie alla connessione ultra veloce

Economia, Telecomunicazioni
Telemedicina: la rete di Open Fiber per monitorare i pazienti cronici
(Teleborsa) - Meno interruzioni del servizio di telemedicina e maggior soddisfazione dei pazienti grazie alla rete FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa) di Open Fiber. Questo il risultato del progetto pilota per l'assistenza dei pazienti in ricovero domiciliare portato avanti dall'Università Campus Bio-Medico di Roma, Open Fiber, ed ELIS.

We-Ease-It (an Open Smart Ambulatory 4.0 Empowering Chronic Patients) – questo il nome ufficiale del progetto – ha lo scopo di lanciare un nuovo modello di servizio ospedaliero che ricorre all'ICT al fine di migliorare il processo di monitoraggio per i pazienti cronici. Nella prima fase della sperimentazione – spiega Open Fiber – si è monitorato a distanza diversi pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva attraverso l'utilizzo di un pulsossimetro e dell'applicazione BPCOmedia-AIPO, la quale permette il monitoraggio dei parametri del paziente (livello di ossigenazione del sangue e della frequenza cardiaca). Tramite 3 misurazioni giornaliere e un algoritmo predittivo il sistema è in grado di monitorare le condizioni del paziente e inviare alert nel momento in cui i parametri non siano in linea con quanto previsto.Nel caso in cui la misurazione non dovesse risultare in linea con i parametri attesi, il paziente può essere visitato a distanza da qualsiasi dispositivo collegandosi da browser.

Durante la sperimentazione è stata anche sottoposta una survey ai pazienti per capire se e quanto questo sistema di monitoraggio a distanza sia stato gradito. Incrociando il dato emerso sulla frequenza del disturbo audio/video e il dato sulla frustrazione dei pazienti si è evidenziato che gli utenti che viaggiano su rete Open Fiber hanno subito molte meno interruzioni o fastidiosi rallentamenti durante le televisite, confermando l'essenzialità di una rete completamente in fibra ottica per garantire un servizio che sia efficace e fluido per i pazienti. L'infrastruttura in fibra ottica di Open Fiber offre infatti sicurezza e performance elevate, è in grado di raggiungere velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo e latenza inferiore ai 5 millisecondi.

Questo progetto apre nuovi orizzonti per portare le diagnosi sul territorio arrivando fino a casa del paziente ovunque esso sia, dai piccoli comuni alle grandi città. Open Fiber ha raggiunto con la sua rete in fibra ottica circa 1.400 strutture ospedaliere confermando il proprio impegno per rendere il Paese e il suo sistema sanitario sempre più all'avanguardia e al servizio del cittadino. Ogni giorno Open Fiber impiega circa novemila persone tra dipendenti e indotto. Nel dettaglio l'infrastruttura Open Fiber garantisce velocità fino a 10 Gigabit al secondo (Gbps), grande stabilità e minima latenza. Una rete sostenibile e "a prova di futuro", in grado di supportare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie in linea con gli obiettivi di Italia 1 Giga ed EU Digital Compass. La commercializzazione dei servizi è aperta in 238 città di grandi e medie dimensioni e oltre mila piccoli comuni. Open Fiber ha coperto ad oggi oltre 16 milioni di unità immobiliari (su un totale di circa 31 milioni di UI presenti in Italia) ed è, oggi, il primo operatore infrastrutturale italiano su reti di comunicazione elettronica in fibra ottica di ultima generazione a Banda Ultralarga (VHCN, Very High Capacity Networks) e tra i primi in Europa dopo giganti del settore come Telefonica e Orange. In Italia oltre il 65% di clienti attivati su reti FTTH, naviga su infrastruttura Open Fiber.

"La fibra ottica – spiega Patrizio Diodati, Business Development di Open Fiber – è fondamentale per abilitare servizi innovativi e in questo caso l'ambito applicativo è particolarmente importante visto che si parla di salute dei cittadini. Un monitoraggio h24 e in tempo reale del paziente non richiede più un ricovero ospedaliero ma, grazie ad una connessione ultra veloce, può essere effettuato a distanza utilizzando dispositivi indossabili che comunicano continuamente con lo specialista".

"Il progetto – afferma Paolo Soda, professore ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni, Facoltà Dipartimentale di Ingegneria, esperto di Intelligenza Artificiale (UCBM) – mostra con successo che l'integrazione di tecnologie dell'informazione, che spaziano dalla fibra ottica all'intelligenza artificiale, sono fondamentali per sviluppare strumenti di medicina predittiva, precisa, personalizzata, preventiva e partecipativa. Grazie al contributo delle Unità Operative di Medicina Interna e di Geriatria, la sperimentazione condotta nel progetto ha infatti dimostrato che gli algoritmi intelligenti sviluppati presso la Facoltà di Ingegneria permettono allo specialista di tele-monitorare i pazienti affetti da BPCO, non solo predicendo gli eventi avversi e migliorando quindi la qualità della vita del paziente, ma anche supportando lo specialista nell'individuazione delle situazioni da attenzionare".

"Lo studio – sottolinea Giuseppe Capasso, ceo di BPCOmedia – ha dimostrato la scalabilità tecnologica di BPCOmedia e la sua integrazione con la piattaforma Open-Health sviluppata nel progetto, offrendo nuove soluzioni di e-Health basate su intelligenza artificiale e connessione ultra veloce e affermando una alta qualità complessiva del sistema di telemonitoraggio e del suo gradimento da parte dell'utente finale".

"Questo progetto – dichiara Luigi de Costanzo, direttore ELIS Innovation Hub – ha offerto a ELIS l'opportunità di abilitare un ampio ecosistema dell'innovazione, che ha visto coinvolte start-up, grandi aziende e centri di ricerca nel disegnare il concept di servizio e nella collaborazione allo sviluppo della piattaforma Open Health per implementare funzionalità avanzate di collaborazione e teleassistenza. Una grande occasione di innovazione collaborativa offerta da Open Fiber".


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