(Teleborsa) -
"La Legge di bilancio si muove in un contesto di vincoli ancora stringenti e risorse contenute,
insufficienti per dare una spinta alla crescita. Nonostante il perimetro ristretto, però, registriamo alcuni interventi che vanno nella direzione giusta: quella del sostegno ai redditi da lavoro e del recupero del potere d'acquisto, decisivo per rafforzare consumi e domanda interna". Così il Presidente di Confesercenti
Nico Gronchi commenta l'approvazione della legge di bilancio.
"Tra le misure più rilevanti c'è il taglio dell'Irpef che, sebbene di portata troppo contenuta per accendere i consumi, rappresenta comunque un segnale positivo e di fiducia per i consumatori - aggiunge -. Importante anche l'ampliamento della detassazione degli aumenti retributivi ai contratti sottoscritti nel 2024: un intervento che Confesercenti aveva chiesto con forza in Assemblea e che ora viene
recepito, rafforzando il principio di premiare la contrattazione che porta incrementi salariali". "Resta però un vuoto sul fronte del sostegno mirato alle attività di vicinato - prosegue -: micro e piccole imprese che tengono vivi i quartieri, garantiscono servizi di prossimità e presidiano il territorio, ma che continuano a scontare costi e concorrenze difficili da reggere senza interventi dedicati. In parallelo, servirebbe una strategia più netta per la rigenerazione urbana: riqualificare spazi e servizi, riportare funzioni e vivibilità nei centri e nelle periferie, contrastare il degrado e la desertificazione commerciale. Senza città più accessibili e attrattive, anche la ripresa dei consumi rischia di restare fragile".
"Ora è essenziale dare continuità a questo percorso - conclude Gronchi -. Anche perché i consumi, nonostante i segnali di recupero, restano più deboli delle attese e non stanno ancora esprimendo quello slancio necessario a sostenere davvero la crescita. L'auspicio è che nel 2026, grazie anche alla prudenza di quest'anno, arrivi un ulteriore passo, più sostanzioso, di riforma fiscale e che proseguano le misure a supporto del recupero del potere d'acquisto e di contrasto al lavoro povero. In questo quadro, resta prioritaria l'azione per arginare il fenomeno dei contratti in dumping: accordi al ribasso che comprimono salari e tutele e indeboliscono la qualità della contrattazione"