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Fuori dal gorgo

Gli italiani possono farcela

La situazione debitoria delle famiglie italiane è tra le migliori in assoluto, anche rispetto al resto dell'Europa.

In Gran Bretagna, il deleveraging delle famiglie è stato consistente: il rapporto tra debito e reddito disponibile è passato dal picco del 136,6% del 2008 al 126,4% del 2016 (-10,2%): il costo dell'accesso alla casa di abitazione continua ad essere proibitivo, il mercato immobiliare è ancora uno strumento speculativo, con molti acquisti ancora effettuati al solo scopo di affittare (buy to rent).

Anche in Germania, il debito delle famiglie è diminuito, passando dal 92,4% all'82,7% del reddito (-9,7%).

La Spagna ha mostrato un andamento assai contrastato, frutto prima della bolla immobiliare e poi della crisi bancaria: dopo essere cresciuto dal 110% del 2005 al 131% del 2010 (+21% in cinque anni), è precipitato al 103% nel 2016 (-28% in 6 anni).

In Francia, invece, il rapporto è cresciuto dal 72,2% del 2010 all'89,5% del 2016 (+17,3%): le famiglie francesi si sono indebitate davvero tanto.

In Italia, il rapporto tra debito delle famiglie e reddito è dapprima è cresciuto, dal 55,5% del 2007 al 64,6% del 2012 (+9,3%), e poi si è costantemente ridotto fino al 61,6% del 2016 (-3%).

Le famiglie italiane, quindi, continuano ad essere assai meno indebitate di quelle tedesche (-21,1%), di quelle francesi (-27,9%), di quelle spagnole (-41,4%), e soprattutto di quelle britanniche (-64,8%). Le famiglie italiane sono come tante formichine: si indebitano pochissimo, altro che cicale d'agosto.

Anche la Banca d'Italia, nel suo ultimo Bollettino sulla stabilità finanziaria, ha riconosciuto che un eventuale aumento dei rendimenti di mercato, se in linea con il miglioramento della congiuntura, è ampiamente sostenibile dall'economia italiana. La capacità delle famiglie e delle imprese di rimborsare i debiti rimarrebbe elevata anche nell'eventualità di sostenuti rialzi del loro costo. Le banche e le compagnie di assicurazione italiane sono poco esposte al rischio di un aumento dei tassi.

Anche l'agenzia di rating Standard & Poor's ha riconosciuto ad ottobre il miglioramento delle condizioni di famiglie, imprese e banche italiane, insieme al consolidamento intrapreso dalle finanze pubbliche, rivedendo al rialzo il merito di credito sovrano del Paese e di alcune tra le principali banche e compagnie di assicurazione.

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