Facebook Pixel
Milano 17:35
33.939,75 -0,97%
Nasdaq 17:49
17.248,51 -1,59%
Dow Jones 17:50
37.845,32 -1,60%
Londra 17:35
8.078,86 +0,48%
Francoforte 17:35
17.917,28 -0,95%

Caramelle dagli sconosciuti

Slogan buonisti e ceffoni inutili

Lo Stato italiano, insieme a tutti gli altri Stati della Eurozona, si è legato le mani da solo: la politica monetaria la fanno alla BCE, e decidono lì se e quanto costa il debito pubblico. Ci fanno la carità, se siamo bravi, ma proprio tanto, di tenere a freno la speculazione. Ma se poco poco sgarriamo, arriva la tempesta: ve la siete cercata!

La politica di bilancio è soggetta al Fiscal Compact: un'altra cessione di sovranità. Non parliamo della Commissione europea, che mette i voti sulle pagelle degli Stati, neanche fossero alunni delle elementari: servono correzioni dello zerovirgola, entrano a rovistare su ogni partita di entrata e di spesa. E le pensioni sono così, la sostenibilità è colà...

E, poi, ci sono figli e figliastri. Guardate i conti della Francia: è in procedura di infrazione per disavanzo eccessivo da tempo immemorabile, ma nessuno mai osa avvicinarsi più di tanto a Parigi. Ha un passivo strutturale dei conti con l'estero, di oltre 60 miliardi di euro l'anno, ma tutti tacciono: perché la Germania ne ha bisogno come l'aria. Se la Francia subisse il trattamento vergognoso che è stato inflitto all'Italia salterebbe l'asse che tiene insieme l'Europa.

Tra l'altro, non si tiene conto del fatto che siamo tra i primi contributori netti della Unione, in termini di saldo tra quanto versiamo al Bilancio comunitario e quanto ci viene attribuito: siamo in deficit di quasi 1,9 miliardi di euro. Questo è lo scarto tra quanto l’Italia contribuisce al bilancio Unione Europea, 14 miliardi e 231 milioni, e quanto ne riceve, 12 miliardi e 338 milioni.

E noi, Italiani, ci facciamo sempre mettere in castigo, dietro la lavagna. Abbiamo sempre da fare un altro compito a casa. È vergognosa questa disistima che ci viene propinata (sì, è un veleno!) quotidianamente dai media: siamo sempre tra i peggiori al mondo, per corruzione, evasione fiscale, inefficienza. È tutto strumentale, anche la finta antipolitica dei partiti che si proclamano i nuovi censori: sono usati anche loro, per scassare il sistema, fino alla ingovernabilità.

I partiti non hanno più voglia di discutere, né a Bruxelles né a Francoforte. Accettano supinamente ogni diktat. Con questa legge elettorale, avranno vinto tutti, come nella notte degli Oscar: ci sarà un premio per il primo partito, un premio per la coalizione più votata, uno per il miglior partito non protagonista, ed uno di consolazione alla carriera.

La tentazione di dare uno schiaffo in faccia al potere, di esprimere rabbia e scontento con un voto di protesta è tanta. Ma servirebbe solo a punirci, inutilmente. La speculazione non aspetta altro che questo. E saranno altre tasse, altri tagli al welfare, altri sacrifici inutili.

Bisogna stare attenti.

Slogan buonisti e ceffoni inutili.

Caramelle dagli sconosciuti.

Condividi
"
Altri Editoriali
```