Si è ripetuta, con ben altri esiti, la
vicenda che vide coinvolta la Nave Diciotti con il divieto di sbarco dei naufraghi e l'inchiesta che ne seguì per sequestro di persona a carico del Ministro Salvini e poi quella della Comandante
Carola Rackete. Con la
nave gestita dalla ONG Open Arms, che ha ripetuto il medesimo copione con i naufraghi a bordo, dopo aver fatto scendere i minori, si è innestato un conflitto giuridico ed istituzionale: prima il
TAR del Lazio ha sospeso il divieto di Salvini ad entrare nelle acque italiane, e poi i Ministri per le Infrastrutture e della Difesa, Toninelli e Trenta in quota M5S che si sono rifiutati di assentire al divieto di sbarco richiesto da Salvini.
A questo punto, è suonata la grancassa. E' intervenuto direttamente il Presidente del Consiglio Conte, con ben due lettere aperte sulla stampa, per stigmatizzare la posizione di Salvini. Il cerino era stato acceso.
Una settimana, nel frattempo, è passata, strologando di
elezioni anticipate, di
aperture del PD, di
governi istituzionali,
politici e di
legislatura. Perfino l'ex-Presidente del Consiglio Romano Prodi ha auspicato la formazione di una "coalizione Orsola", che ricalchi quella che ha portato al voto favorevole del Parlamento europeo alla candidatura di Ursula Von der Leyen alla carica di Presidente della Commissione; un raggruppamento in cui sono presenti i Popolari, i Socialisti ed i Democratici di S&D, i liberali ed i macroniani di Renew Europe, ed i parlamentari del Movimento 5 Stelle che hanno garantito i voti mancanti per raggiungere la maggioranza assoluta.
Serve un colpevole, ora, per nascondere la verità: il M5S è in caduta libera, non solo nei sondaggi. IL M5S ha perso la sua forza mediatica, è in crisi esistenziale: non strilla più "Onestà! Onestà!" e non ha più nessuna Casta da abbattere. Ha esaurito la sua violenza rivendicativa contro le pensioni d'oro, e non ha alcun progetto politico dopo la approvazione del Reddito di Cittadinanza.
Il Movimento è spompato, come accadde a Matteo Renzi dopo la approvazione degli "80 euro in busta paga". Per sopravvivere, deve accreditarsi verso le istanze tradizionali, europee ed italiane: come è stato pronto a fare da stampella alle maggioranze traballanti a Bruxelles, ora deve sostituire la Lega con altri partner più affidabili, dal PD a FI, fino a LEU.
Unire l'Italia che produce, rappresentata dalla Lega, con quella di coloro che hanno bisogno di assistenza, rappresentati dal M5S, è un compromesso indispensabile. Ma richiede visione e passione, senza lasciarsi travolgere dalle polemiche quotidiane, e soprattutto dalle provocazioni delle ONG e di Bruxelles.
C'è chi ha in mente una diversa strategia.
Usare la crisi del M5S per un disperato allineamento all'Europa che traballa.Crisi, serviva un Colpevole.
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