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Mr. Draghi ed il Dr. Mario

L’Uno chiede solo ora politiche fiscali anticicliche, mentre l’Altro intimava il pareggio strutturale


Il Doctor Mario, che oggi lascia la BCE, ha ben sperimentato quanto sia difficile la gestione della politica monetaria, ed ha constatato quanto inutilmente abbia perseguito l'obiettivo di alzare il livello di inflazione ad un livello vicino ma non superiore al 2%. Ha fatto tutto quanto riteneva utile, con il Qe, acquistando circa 2.600 miliardi di titoli di Stato, e fissando per la prima volta nella storia finanziaria i tassi negativi sulla detenzione di liquidità presso una banca centrale.

Ha agito, lo ha detto lui stesso, nei limiti del mandato conferitogli e dei vincoli istituzionali che sono posti dai Trattati e dallo Statuto della BCE.

Il problema è che tanto il mandato della BCE contenuto nei Trattati europei che i limiti posti nello Statuto sono sbagliati ed inefficienti: sono ben diversi rispetto alla libertà di azione consentita alla Fed americana, alla BoE britannica ed alla BoJ nipponica, per non parlare della Banca del popolo cinese. Ma di tutto questo il Mister Mario non parla: se lo dicesse, confermerebbe di aver rispettato norme sbagliate.

Mister Mario ha fatto un altro bel passo avanti, dismettendo i panni del fu Doctor Draghi, arrendendosi alla evidenza: il Fiscal Compact è un Trattato assurdo, perché impone la medesima politica di bilancio restrittiva a tutti i Paesi, senza considerare gli altri fattori economici e finanziari interni ed internazionali che dovrebbero consigliare politiche diverse, anticicliche.

Il Fiscal Compact è come le finte orecchie di Topolino che vi vendono a Disneyland: fatte di plastica, hanno una sola misura, uguale per tutti. Ai piccolini vanno grandi e cadono in continuazione; ai più grandicelli stringono orribilmente alle tempie e vengono subito buttate via.

Serve che la politica di bilancio vada in ausilio alla politica monetaria, così afferma ora il Doctor Mario. Ovvio!

Non possono andare in direzione opposta, con quella monetaria espansiva che cerca di compensare senza riuscirvi quella fiscale stoltamente restrittiva. Perbacco!

L'Uno chiede solo ora politiche fiscali anticicliche, mentre l'Altro intimava il pareggio strutturale.

Mr. Draghi ed il Dr. Mario.
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