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Una lapide sull'Europa

Il nulla stellato, dipinto di blu


Tutto sta andando in pezzi: fino a qualche settimana fa, a Bruxelles si parlava solo di Green Bond, di un colossale piano europeo di investimenti, di migliaia di miliardi da spendere per guidare la transizione verso la sostenibilità ambientale e per contrastare il cambiamento climatico. La giovane Greta Tumberg occupava ogni spazio mediatico con il suo faccino tondo, l'espressione giustamente ingrugnata e le treccine sempre più lunghe.

Del Green New Deal non si parla più: l'emergenza sanitaria per l'epidemia di coronavirus ha ribaltato le priorità, ha demolito il sacro principio della libertà di movimento delle persone: si sospendono i voli aerei, si sospetta chiunque di contagio mettendolo in quarantena.

Gli Stati si difendono, ciascuno a modo suo, per bloccare la diffusione del contagio: siamo ritornati alle vecchie frontiere.

Il sistema europeo collassa: sin da Maastricht era stato costruito come una monade, chiusa in sé, in cui l'intervento degli Stati era considerato di ostacolo al buon funzionamento dell'economia di mercato. "Meno Stato, più mercato", proclamavano i più. Altri, meno invasati, chiedevano "il mercato ovunque possibile e lo Stato laddove necessario".

La verità è che dal 1992, a partire dalla approvazione del Trattato di Maastricht, abbiamo dovuto subire regole inviolabili ma assurde: abbiamo consegnato il destino degli Stati e dei popoli alle ubbìe dei Mercati finanziari. Le banche centrali non possono in alcun modo finanziare gli Stati e neppure contenere il costo del debito richiesto dai mercati, anche se è palesemente vessatorio.

Dopo la fine del Qe, i Mercati sono tornati sovrani, possono spadroneggiare. Le dichiarazioni di ieri della neo-Presidente della BCE, Christine Lagarde, secondo cui non spetta a questa istituzione intervenire per contenere l'andamento al rialzo degli spread sui debiti pubblici, ha avuto come conseguenza immediata un vistoso peggioramento del valore dei titoli di Stato italiani.

Le parole della Lagarde non sono state frutto di imprudenza o di inesperienza: sono invece la chiara dimostrazione che l'euro è una valuta straniera. Mai erano state così chiare le conseguenze nefaste che derivano dalla denominazione in euro del debito pubblico.

Siamo lasciati allo sbando: a questo si è ridotta l'Europa.

Il nulla stellato, dipinto di blu.







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