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L’OPEC non farà il Tacchino di Natale

Il cartello dei Paesi produttori riduce la produzione di petrolio a tutela delle sue entrate


La prospettiva di un raffreddamento della crescita mondiale, e corrispondentemente della domanda di energia, ha già influito al ribasso sui prezzi del petrolio.

L'OPEC+, il cartello dei Paesi produttori di petrolio e di gas, ha reagito in modo drastico, decidendo di ridurre di 2 milioni di barili giornalieri la produzione di petrolio.

Non solo si contrasta l'andamento al ribasso del prezzo del barile di petrolio che già si rileva sul mercato per via della contrazione della attività economica, ma si anticipa la decisione - che è stata già annunciata dalla Russia - di non vendere più petrolio ai Paesi che adotteranno il price cap che è stato adottato dal G7 ed ora recepito dalla Ue.

I prezzi dell'energia non scenderanno, nonostante la riduzione della domanda mondiale e la probabile recessione.

La decisione del G7 e del COP 26 di abbandonare le fonti energetiche fossili con l'orizzonte al 2050, per evitare il continuo riscaldamento ambientale, condanna alla povertà i Paesi che le producono.

La loro reazione è ovvia.

Il cartello dei Paesi produttori riduce la produzione di petrolio a tutela delle sue entrate.

L'OPEC non farà il Tacchino di Natale

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