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Europa, Terra di Mezzo

Importiamo energia dalla Russia e manufatti dalla Cina per vendere ad USA e GB

Un po' alla volta si stanno chiudendo i bilanci del 2022, un anno che è stato difficile per tutti.

E' stato un anno duro soprattutto in Europa, per via della guerra in Ucraina: gli Stati Uniti sono lontani, e non solo fisicamente, come la Cina.

In Europa ci sono stati due fattori penalizzanti: la debolezza dell'euro sul dollaro, che ha reso tutte le importazioni più care; l'aumento del prezzo spot dell'energia per le industrie ed i consumatori, per via dei sistemi di calcolo utilizzati per fatturare i loro consumi.

Il "fattore Russia", cioè la valutazione delle conseguenze delle sanzioni è ancora di difficile valutazione: secondo Eurostat, infatti, il saldo commerciale dell'Ue nel 2022 è peggiorato, arrivando a -148 miliardi di euro, rispetto ai -74 miliardi del 2021 . Questo peggioramento di 74 miliardi è stato determinato da una diminuzione delle esportazioni verso la Russia, passate da 89 a 55 miliardi (-34 miliardi) , e dell'aumento delle esportazioni, passate da 164 a 203 miliardi di euro (+39 miliardi).

Il fatto è che le sanzioni sono state comminate via via nel corso dell'anno, mentre durante l'estate scorsa ci si affrettava a fare scorte di gas ancora proveniente dalla Russia per l'inverno. Il problema degli approvvigionamenti si presenta ora, per gli stoccaggi di gas necessari per l'inverno del 2024, da effettuare questa estate: l'inverno del 2023 è stato mite e le scorte sono ancora ad un livello molto buono in tutta Europa.
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