Seguono i saldi con Svizzera (+42 miliardi), Giappone (+ 2 miliardi), Sud Corea (-12 miliardi) ed India (-20 miliardi).
Per quanto riguarda i singoli Paesi europei, la
Germania è passata da un saldo attivo di +181 miliardi nel 2021 ad uno di +79 miliardi nel 2022 (-102 miliardi); l'
Italia è passata da un attivo di +40 miliardi ad un passivo di -31 miliardi (-71 miliardi). La
Francia ha peggiorato ancora il passivo, passando da -110 a -191 miliardi (-81 miliardi), la
Spagna da -34 a -71 miliardi (-37 miliardi). La
Grecia è ancora messa male, essendo passata da -25 a -38 miliardi (-13 miliardi).
L'
euro debole ha penalizzato le importazioni dell'Europa, vista la svalutazione sul dollaro, sceso da 1,22 di maggio 2021 a 0,95 di fine settembre 2022. Anche nei confronti dello yuan l'euro si è svalutato, passando da circa 8 yuan per 1 euro di inizio 2022 a circa 7 yuan per 1 euro di fine 2022. Questo spiega anche il maggior costo delle importazioni dalla Cina, passate da 474 miliardi di euro del 2021 ai 626 miliardi del 2022 (+152 miliardi).
A ben vedere, nel 2022 l'Europa si è retta solo sulle importazioni in attivo con Stati Uniti e Gran Bretagna, mentre ha avuto posizioni fortemente negative in campo energetico con la Russia e la Norvegia e per i manufatti dalla Cina.
Importiamo energia dalla Russia e manufatti dalla Cina per vendere ad Usa e GB Europa, Terra di Mezzo(Foto: © senoldo/123RF)
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