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Tu freni sul Debito? Ed io accelero!

I rischi del conflitto tra politica monetaria e fiscale


Si rischia un avvitamento sui mercati: negli Usa, mentre la Fed "vende" il debito federale che ha in portafoglio e che aveva acquistato ai tempi del Qe, il Tesoro americano a sua volta deve piazzare sul mercato sia il nuovo deficit federale che rifinanziare a tassi più alti i titoli in scadenza. I risparmiatori americani sono indotti a ritirare quote dei loro depositi di conto corrente per sottoscrivere titoli federali ad alto rendimento, ma così facendo creano problemi di liquidità alle banche: deve intervenire la Fed, immettendo liquidità d'emergenza. Insomma, con una mano drena liquidità dal mercato e con l'altra deve rifornire di liquidità le banche.

Nella Eurozona, il vero salvagente è stato rappresentato finora dai consistenti "depositi ulteriori rispetto alla riserva obbligatoria" che negli anni scorsi erano stati accumulati presso la Bce dal sistema bancario: approfittando della grande liquidità erogata e non trovando utili occasioni di impiego, la tenevano parcheggiata. Queste somme sono immediatamente disponibili sia per fronteggiare il ritiro di depositi dai conti correnti da parte dei risparmiatori, sia per finanziare a credito la sottoscrizione di titoli di Stato da parte dei vari operatori.

Già negli Usa, la situazione attuale è molto diversa da quella cha abbiamo già visto ai tempi di Ronald Reagan, quando la Fed aumentò drasticamente i tassi per contrastare l'inflazione mentre il bilancio pubblico aumenta il disavanzo: allora non c'era nessuna crisi petrolifera internazionale da contrastare, perché l'aumento dei prezzi americani derivava da dinamiche tutte interne da contrastare. Si trattava della "stagflazione", il mix di stagnazione ed inflazione, che aveva caratterizzato tutto il decennio precedente.

L'Amministrazione Reagan decise di forzare la mano comunque, riducendo le tasse ai cittadini e finanziando le spese militari volte a realizzare il programma di Scudo spaziale, basato sullo sviluppo di Internet e dell'informatica: il deficit federale andò alle stelle, ma fu facile finanziarlo perché gli alti tassi di interesse che venivano corrisposti sui titoli emessi attiravano capitali da tutto il mondo.
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