(Teleborsa) - La Commissione europea ha avviato la procedura per deficit eccessivo contro nei confronti di 8 Paesi tra cui anche l'Italia che hanno superato il tetto del deficit di bilancio previsto da Bruxelles. Il provvedimento interessa anche Germania, Austria, Belgio, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia.
"La stragrande maggioranza degli Stati membri dell'UE presenterà nel 2009 un disavanzo di bilancio superiore al 3 percento del PIL a causa della crisi economica. Dobbiamo continuare a sostenere l'economia fino a quando la ripresa non si consoliderà, in linea con il piano europeo di ripresa economica. Ma è giunto anche il momento di definire strategie di uscita coordinate così che, al momento giusto, potremo iniziare a ridurre gli altissimi livelli del debito. Il patto di stabilità e crescita è sufficientemente flessibile per combinare stimoli fiscali nel breve termine con il risanamento delle finanze pubbliche nel medio termine e la sostenibilità nel lungo termine, tenendo conto dei costi dovuti all'invecchiamento della popolazione. Ma è essenziale continuare ad applicarlo rigorosamente per ancorare l'aspettativa che i disavanzi eccessivi verranno corretti in maniera ordinata" ha dichiarato il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Joaquín Almunia.
La crisi economica, spiega Bruxelles in una nota, sta imponendo un pesante tributo alle finanze pubbliche nell'UE e nel resto del mondo a causa della diminuzione delle entrate e dell'aumento della spesa sociale, da una parte, e delle misure discrezionali che gli Stati membri hanno adottato in linea con il piano europeo di ripresa economica elaborato dalla Commissione, dall'altra.
Generale è il consenso tra i responsabili politici, dalla Commissione – alla quale il trattato UE assegna specifici compiti di sorveglianza di bilancio – al Consiglio europeo e al G20 che gli stimoli di bilancio erano necessari per evitare una lunga e profonda recessione e che devono essere mantenuti fino a quando non sarà assicurata una ripresa duratura.
Ma i governi hanno anche convenuto a livello più alto che vi è bisogno di ritirare il sostegno straordinario in maniera coordinata al momento giusto. A livello UE i capi di governo hanno più volte riaffermato che il patto di stabilità e crescita rimane l'elemento cardine per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche e per ancorare "strategie di uscita".
In questo contesto, conclude la nota, comconformemente alle disposizioni dell'articolo 104 del trattato UE, la Commissione europea ha adottato oggi relazioni di avvio della procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti di Austria, Belgio, Repubblica ceca, Germania, Italia, Slovacchia, Slovenia, Paesi Bassi e Portogallo sulla base di disavanzi di bilancio superiori al 3% previsti nel 2009. All'inizio dell'anno in corso la Commissione ha già avviato la procedura nei confronti di altri nove paesi UE 1 che hanno registrato una situazione di disavanzo eccessivo già nel 2008. Prima che la crisi scoppiasse nell'autunno del 2008, erano state oggetto della procedura per i disavanzi eccessivi solo l"Ungheria e il Regno Unito.