(Teleborsa) - Uscire dall'euro sarebbe un fatto positivo per più della metà degli italiani. E' quanto è emerso nei giorni scorsi da un sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche che ha confermato il sentimento di disagio (e non solo) provato da molti italiani che da anni fanno i conti con questa nuova moneta.
Un sentimento di controversia riacceso, nei giorni scorsi, dall'
ultimo voto in Francia, con l'esercito degli euroscettici pronto a minare il progetto europeista.
Con il tema ancora caldo arriva proprio in questi giorni il libro di Giulio Tremonti, ministro dell'Economia durante il governo Berlusconi. Il libro dal titolo "Bugie e verità. La ragione dei popoli" racconta la nascita dell'euro e fa rivelazioni interessanti sulle tappe della moneta unica e sulle decisioni prese in sede nazionale ed europea.
"L'Italia non aveva tutti i numeri per entrare nell'euro fin da principio, ci è entrata alterando il suo bilancio", scrive l'ex ministro centrando così l'opinione di molti italiani. E aggiunge che "determinanti furono gli imprenditori tedeschi".
L'indagine, realizzata dall'istituto diretto da Natascia Turato, per Il Tempo, ha rilevato che il 58,1% degli italiani ha risposto di si, ad un'eventuale uscita dall'euro, il 35,8% ha detto di no ed il 6,1% non sa o non risponde.