(Teleborsa) - Sono quasi 29 milioni (48,6% della popolazione residente) gli italiani "pendolari":
in dieci anni sono cresciuti di circa 2,1 milioni. Circa due terzi dei residenti che quotidianamente si spostano lo fanno per motivi di lavoro, un terzo per raggiungere la scuola o l'università.
Chi si muove per motivi di lavoro fa generalmente più strada rispetto agli studenti. Infatti, gli spostamenti all'interno della stessa provincia sono pari nel primo caso al 36,7% contro il 21,1% del secondo come pure gli spostamenti nella stessa regione, in altre regioni o all'estero. Cumulativamente, questi ultimi rappresentano il 9,4% degli spostamenti legati al lavoro e il 4,9% di quelli per studio. Gli studenti si muovono prevalentemente all'interno dello stesso comune (il 74% contro il 53,8% per motivi di lavoro).
Lo rileva l’
Istat che diffonde i dati definitivi del 15esimo censimento generale della popolazione e delle abitazioni relativi agli spostamenti pendolari per motivi di studio o di lavoro.
Per recarsi al lavoro o nel luogo di studio più di otto persone su dieci (84,2%) utilizzano un mezzo di trasporto.
L'automobile resta la scelta più diffusa, la usa il 44,9% dei residenti come conducente e il 15,9% come passeggero.
Soltanto il 13,4% opta per i trasporti pubblici (o privati) collettivi come treno, tram, metropolitana, corriera, il 3,5% ricorre ai mezzi a motore a due ruote (motocicletta, ciclomotore e scooter) e un altro 3,3% va in bicicletta.
Ad utilizzare di più i mezzi pubblici sono le donne (6,3% contro il 3,1% per gli uomini) e il treno (4,9%, 3,5% per gli uomini).
Il 5,8% dei maschi va al lavoro in moto o in scooter, mezzo utilizzato solo dal 2% delle donne che invece preferiscono la bicicletta (4,1%, 3,5% per gli uomini).